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Materiali e Tecnologie per la realizzazione di sostituti - FedOA ...

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MATERIALI, METODI E STRUMENTAZIONE - 63<br />

Essendo un biomateriale destinato ad essere utilizzato <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione <strong>di</strong><br />

me<strong>di</strong>cazioni e <strong>di</strong> biomateriali <strong>per</strong> l’ingegneria tissutale, gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> biocompatibilità<br />

hanno avuto una partico<strong>la</strong>re rilevanza nello sviluppo dello HYAFF ®.<br />

In partico<strong>la</strong>re, a questo scopo sono stati effettuati stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> biodegradazione in<br />

vitro ed in vivo, <strong>per</strong> confermare che i metaboliti provenienti dallo HYAFF ®<br />

fossero assolutamente biocompatibili. In partico<strong>la</strong>re, <strong>la</strong> via metabolica attraverso<br />

cui avviene <strong>la</strong> degradazione dello HYAFF ® è stata stu<strong>di</strong>ata sia in vitro che in vivo [<br />

117 ].<br />

In questi stu<strong>di</strong> è stato <strong>di</strong>mostrato che <strong>la</strong> degradazione avviene attraverso un<br />

meccanismo in due tempi, con <strong>la</strong> seguente sequenza <strong>di</strong> eventi:<br />

• liberazione <strong>di</strong> alcol benzilico;<br />

• liberazione <strong>di</strong> acido ialuronico solubile;<br />

Queste due molecole, una volta liberate nel tessuto, possono seguire due <strong>di</strong>stinte<br />

vie <strong>di</strong> degradazione.<br />

Ad esempio, l'alcol benzilico viene ossidato nel fegato a formare acido benzoico<br />

<strong>per</strong> poi coniugarsi con glicina al fine <strong>di</strong> produrre acido ippurico, successivamente<br />

eliminato nelle urine [ 117 ]. Paralle<strong>la</strong>mente, l’acido ialuronico solubile va ad<br />

arricchire le riserve dell’organismo <strong>per</strong> <strong>la</strong> formazione <strong>di</strong> matrice extracellu<strong>la</strong>re.<br />

La biodegradazione dello HYAFF ® in vivo, dopo impianto sottocutaneo,<br />

intra<strong>per</strong>itoneale e dorsolombare, è stata <strong>di</strong>mostrata in un modello animale [ 121 ].<br />

Determinazioni quantitative dell’acido ialuronico e dell’alcol benzilico [ 117 ]<br />

hanno <strong>di</strong>mostrato che, dopo cinque giorni, più del 90% dell’acido ialuronico era<br />

ancora presente, mentre <strong>la</strong> quantità <strong>di</strong> alcol benzilico era inferiore al 30%.<br />

Questi risultati sembrano in<strong>di</strong>care che il primo step del processo <strong>di</strong> degradazione<br />

<strong>di</strong> HYAFF ® è il ri<strong>la</strong>scio <strong>di</strong> alcol benzilico.<br />

In realtà, l’ambiente biologico è caratterizzato da flui<strong>di</strong> complessi, <strong>di</strong>fferenti<br />

dall’acqua, costituiti da una soluzione ricca <strong>di</strong> ioni (anioni, cationi),<br />

macromolecole (proteine, enzimi) ed altre specie chimicamente molto attive<br />

(<strong>per</strong>ossi<strong>di</strong>, su<strong>per</strong>ossi<strong>di</strong>, e ra<strong>di</strong>cali liberi) che, entrando a contatto con il materiale,<br />

alterano i meccanismi <strong>di</strong> degradazione.<br />

Ma <strong>la</strong> degradazione è con<strong>di</strong>zionata in primo luogo dal grado <strong>di</strong> esterificazione<br />

dell’Hyaff11: un grado <strong>di</strong> esterificazione più elevato aumenta <strong>la</strong> resistenza del<br />

materiale rallentando i processi <strong>di</strong> degradazione [ 123 ][ 124 ].<br />

Al<strong>la</strong> luce delle sue proprietà, HYAFF11 sod<strong>di</strong>sfa entrambi i requisiti essenziali<br />

richiesti da un materiale <strong>sostituti</strong>vo dell’osso in campo ortope<strong>di</strong>co: da un <strong>la</strong>to,<br />

favorisce i meccanismi <strong>di</strong> adesione, proliferazione e <strong>di</strong>fferenziamento cellu<strong>la</strong>re,<br />

dall’altro mostra una rapida degradadazione i cui prodotti non intervengono<br />

minimamente nel processo <strong>di</strong> ricrescita del nuovo tessuto [ 125 ].

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