Materiali e Tecnologie per la realizzazione di sostituti - FedOA ...
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54 - CAPITOLO 3<br />
f. Elettrospinning;<br />
L’elettrospinning è una delle tecnologie più impiegate nel<strong>la</strong> <strong>realizzazione</strong> <strong>di</strong> fibre<br />
su sca<strong>la</strong> micrometrica e nanometrica in molteplici settori <strong>di</strong> applicazione<br />
dell’ingegneria e non solo[ 95 ] [ 99 ].<br />
Contrariamente alle convenzionali tecniche <strong>di</strong> tessitura delle fibre (melt spinning,<br />
wet spinning e dry spinning) che sfruttano sollecitazioni <strong>di</strong> tipo meccanico derivanti<br />
dal<strong>la</strong> natura del processo (es. estrusione del polimero fuso, stiro delle fibre<br />
risultanti dopo <strong>la</strong> soli<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> soluzioni polimeriche), l’elettrospinning<br />
sfrutta l’azione delle forze <strong>di</strong> natura elettrostatica. In partico<strong>la</strong>re, il suo principio<br />
<strong>di</strong> funzionamento si basa sull’applicazione <strong>di</strong> una elevata <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> potenziale<br />
(kilovolt) tra due elettro<strong>di</strong> costituiti rispettivamente da un capil<strong>la</strong>re metallico<br />
(catodo) contenente il polimero fuso da processare e da un piatto <strong>di</strong> rame o<br />
alluminio (anodo) sul quale avviene <strong>la</strong> raccolta <strong>di</strong> fibre [ 96 ][ 97 ].<br />
Di seguito si riporta lo schema <strong>di</strong> funzionamento dell’elettrospinning (fig.21):<br />
Figura 21: Schema <strong>di</strong> funzionamento dell’elettrospinning [ 97 ]<br />
A seguito dell’applicazione <strong>di</strong> una <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> potenziale elevata <strong>la</strong> soluzione<br />
polimerica contenuta nel capil<strong>la</strong>re si po<strong>la</strong>rizza e viene trascinata verso l’anodo in<br />
maniera più o meno significativa in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> tensione applicata.<br />
In partico<strong>la</strong>re nel caso <strong>di</strong> tensioni troppo basse <strong>la</strong> po<strong>la</strong>rizzazione risulta<br />
totalmente annul<strong>la</strong>ta dal<strong>la</strong> tensione su<strong>per</strong>ficiale all’imbocco del capil<strong>la</strong>re con <strong>la</strong><br />
formazione, in corrispondenza <strong>di</strong> esso, <strong>di</strong> una goccia. Al crescere del<strong>la</strong> tensione<br />
applicata il contributo crescente offerto dal<strong>la</strong> po<strong>la</strong>rizzazione produce una<br />
progressiva elongazione del<strong>la</strong> goccia e <strong>la</strong> formazione <strong>di</strong> un caratteristico “cono <strong>di</strong><br />
Taylor” da cui si origina, se <strong>la</strong> <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> potenziale è sufficientemente elevata,<br />
<strong>la</strong> fibra polimerica <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni micrometriche.<br />
Durante il cammino del<strong>la</strong> soluzione polimerica dall’elettrodo positivo all’elettrodo<br />
negativo si possono innescare fenomeni <strong>di</strong> instabilità in grado <strong>di</strong> incidere anche