<strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>, in conformità all’organigramma <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> come <strong>di</strong>volta in volta vigente; a titolo esemplificativo, i Responsabiliattualmente in carica sono evidenziati nell’allegatoorganigramma attualmente vigente, allegato al<strong>la</strong> partespeciale del presente <strong>Modello</strong>;“<strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> ” o “<strong>la</strong> Società”significa <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> S.r.l.III.ORGANISMO DI VIGILANZA DI PHADIA S.R.L.3.1 Organismo <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> S.r.l.3.1.1 IdentificazioneIn base alle previsioni del Decreto – art. 6, comma 1, lett. a) e b) – l’ente può essereesonerato dal<strong>la</strong> responsabilità conseguente al<strong>la</strong> commissione <strong>di</strong> reati da parte dei soggettiqualificati ex art. 5 del Decreto stesso, se l’organo <strong>di</strong>rigente ha, fra l’altro:– adottato ed efficacemente attuato modelli <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong>, <strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong>idonei a prevenire i reati considerati;– affidato il compito <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>re sul funzionamento e l’osservanza del modello e <strong>di</strong>curarne l’aggiornamento ad un organismo dell’ente dotato <strong>di</strong> autonomi poteri <strong>di</strong>iniziativa e <strong>controllo</strong>.L’affidamento dei suddetti compiti ad un organismo dotato <strong>di</strong> autonomi poteri <strong>di</strong> iniziativa e<strong>controllo</strong>, unitamente al corretto ed efficace svolgimento degli stessi rappresentano, quin<strong>di</strong>,presupposti in<strong>di</strong>spensabili <strong>per</strong> l’esonero dal<strong>la</strong> responsabilità dell’ente prevista dal Decreto. 55Le Linee guida <strong>di</strong> Confindustria, che rappresentano il primo co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> comportamento <strong>per</strong> <strong>la</strong>redazione dei modelli <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong>, <strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong> <strong>di</strong> cui al Decreto redatto daun’associazione <strong>di</strong> categoria, in<strong>di</strong>viduano quali requisiti principali dell’organismo <strong>di</strong>vigi<strong>la</strong>nza l’autonomia e in<strong>di</strong>pendenza, <strong>la</strong> professionalità e <strong>la</strong> continuità <strong>di</strong> azione.In partico<strong>la</strong>re, secondo Confindustriai) i requisiti <strong>di</strong> autonomia ed in<strong>di</strong>pendenza richiedono: l’inserimento dell’organismo <strong>di</strong>vigi<strong>la</strong>nza “come unità <strong>di</strong> staff in una posizione gerarchica <strong>la</strong> più elevata possibile”,<strong>la</strong> previsione <strong>di</strong> un “riporto” dell’organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza al massimo verticeaziendale o<strong>per</strong>ativo, l’assenza, in capo all’organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza, <strong>di</strong> compitio<strong>per</strong>ativi che - rendendolo partecipe <strong>di</strong> decisioni ed attività o<strong>per</strong>ative - nemetterebbero a repentaglio l’obiettività <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio;ii) il connotato del<strong>la</strong> professionalità deve essere riferito al “bagaglio <strong>di</strong> strumenti etecniche” 56 necessarie <strong>per</strong> svolgere efficacemente l’attività <strong>di</strong> organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza;55 Secondo l’opinione dell’Associazione fra le società italiane <strong>per</strong> azioni (Assonime), le soluzioni adottabili dallesocietà in or<strong>di</strong>ne all’istituzione dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza potrebbero essere <strong>di</strong>versificate, potendo contemp<strong>la</strong>re,in alternativa all’utilizzo - ove esistente - del<strong>la</strong> “funzione” <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> interno, altre opzioni. Secondo taleopinione, comunque, non sarebbe riscontrabile un unico modello ideale <strong>di</strong> Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza. Il Legis<strong>la</strong>tore,infatti, non avrebbe inteso fornire in<strong>di</strong>cazioni precise in merito ma, esprimendosi in termini generici, avrebbepreferito rinviare <strong>la</strong> definizione dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza alle singole e concrete scelte organizzative aziendali,idonee a in<strong>di</strong>viduare <strong>la</strong> soluzione più efficiente e al tempo stesso efficace rispetto a ciascuna realtà o<strong>per</strong>ativa (si v.Circo<strong>la</strong>re Assonime, cit., 9, secondo <strong>la</strong> quale “In ragione delle caratteristiche <strong>di</strong> efficienza o<strong>per</strong>ativa chel’organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza deve possedere in re<strong>la</strong>zione ai compiti affidatigli e del<strong>la</strong> necessità che l’organismo <strong>di</strong>vigi<strong>la</strong>nza sia costituito all’interno dell’ente, non si ritiene che si possa in<strong>di</strong>viduare l’organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza nelConsiglio <strong>di</strong> Amministrazione né nel Collegio Sindacale.”).56 “Si tratta <strong>di</strong> tecniche specialistiche proprie <strong>di</strong> chi svolge attività “ispettiva”, ma anche consulenziale <strong>di</strong> analisidei sistemi <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> e <strong>di</strong> tipo giuri<strong>di</strong>co e, più in partico<strong>la</strong>re, penalistico”. Confindustria, Linee guida, cit., nel<strong>la</strong>versione aggiornata al 31 marzo 2008 , 36. In partico<strong>la</strong>re, si tratta <strong>di</strong> tecniche che possono essere utilizzate:30
iii) <strong>la</strong> continuità <strong>di</strong> azione, che garantisce un’efficace e costante attuazione del modelloorganizzativo partico<strong>la</strong>rmente artico<strong>la</strong>to e complesso nelle aziende <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> e me<strong>di</strong>e<strong>di</strong>mensioni, è favorita dal<strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> una struttura de<strong>di</strong>cata esclusivamente e atempo pieno all’attività <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza del modello e “priva <strong>di</strong> mansioni o<strong>per</strong>ative chepossano portar<strong>la</strong> ad assumere decisioni con effetti economici-finanziari”.Il Decreto non fornisce in<strong>di</strong>cazioni circa <strong>la</strong> composizione dell’organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza. 57Le Linee Guida <strong>di</strong> Confindustria 58 in<strong>di</strong>cano quali opzioni possibili <strong>per</strong> l’ente, al momentodell’in<strong>di</strong>viduazione e configurazione dell’organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza:(i) l’attribuzione del ruolo <strong>di</strong> organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza al comitato <strong>per</strong> il <strong>controllo</strong> interno,ove esistente, purché composto esclusivamente da amministratori non esecutivi oin<strong>di</strong>pendenti;(ii) l’attribuzione del ruolo <strong>di</strong> organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza al<strong>la</strong> funzione <strong>di</strong> internal au<strong>di</strong>ting,ove esistente;(iii) <strong>la</strong> creazione <strong>di</strong> un organismo ad hoc, a composizione monosoggettiva oplurisoggettiva, costituito, in quest’ultimo caso, da soggetti dell’ente (es. responsabiledell’internal au<strong>di</strong>t, del<strong>la</strong> funzione legale, ecc., e/o amministratore non esecutivo e/oin<strong>di</strong>pendente e/o sindaco) e/o da soggetti esterni (es. consulenti, es<strong>per</strong>ti, ecc.);(iv) <strong>per</strong> gli enti <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni, sarebbe possibile l’attribuzione del ruolo <strong>di</strong>organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza all’organo <strong>di</strong>rigente.In ottem<strong>per</strong>anza a quanto previsto nel Decreto e tenuto conto delle caratteristiche peculiaridel<strong>la</strong> propria struttura organizzativa, con delibera del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione del 1°luglio 2009 ha affidato <strong>la</strong> funzione <strong>di</strong> organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza deputato a vigi<strong>la</strong>re sulfunzionamento e l’osservanza del presente <strong>Modello</strong> e a curarne l’aggiornamento (<strong>di</strong> seguitodenominato “Organismo <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>” o, semplicemente, ’“Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza” o“Organismo”), a un organismo a composizione monosoggettiva.In considerazione del<strong>la</strong> specificità dei compiti attribuiti all’Organismo e delle professionalità<strong>di</strong> volta in volta richieste, nello svolgimento delle funzioni <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza, <strong>controllo</strong> ed− in via preventiva, <strong>per</strong> adottare - all’atto del <strong>di</strong>segno del modello organizzativo e delle successive mo<strong>di</strong>fiche -le misure più idonee a prevenire, con ragionevole certezza, <strong>la</strong> commissione dei reati in questione;− correntemente, <strong>per</strong> verificare che i comportamenti quoti<strong>di</strong>ani rispettino effettivamente quelli co<strong>di</strong>ficati;− a posteriori, <strong>per</strong> accertare come si sia potuto verificare un reato delle specie in esame e chi lo abbiacommesso.A titolo esemplificativo, le Linee guida <strong>di</strong> Confindustria menzionano le seguenti tecniche:− campionamento statistico;− tecniche <strong>di</strong> analisi e valutazione dei rischi e misure <strong>per</strong> il loro contenimento (procedure autorizzative;meccanismi <strong>di</strong> contrapposizione <strong>di</strong> compiti);− flow-charting <strong>di</strong> procedure e processi <strong>per</strong> l’in<strong>di</strong>viduazione dei punti <strong>di</strong> debolezza;− tecniche <strong>di</strong> intervista e <strong>di</strong> e<strong>la</strong>borazione <strong>di</strong> questionari;− elementi <strong>di</strong> psicologia;meto<strong>di</strong> <strong>per</strong> l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> fro<strong>di</strong>.57 Le Linee guida <strong>di</strong> Confindustria precisano che <strong>la</strong> <strong>di</strong>sciplina dettata dal d.lgs. 231/2001 “non fornisce in<strong>di</strong>cazionicirca <strong>la</strong> composizione dell’Organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza (Odv). Ciò consente <strong>di</strong> optare <strong>per</strong> una composizione sia monoche plurisoggettiva. Nel<strong>la</strong> composizione plurisoggettiva possono essere chiamati a far parte dell’Odv componentiinterni ed esterni all’ente (…). Sebbene in via <strong>di</strong> principio <strong>la</strong> composizione sembri in<strong>di</strong>fferente <strong>per</strong> il legis<strong>la</strong>tore,tuttavia, <strong>la</strong> scelta tra l’una o l’altra soluzione deve tenere conto delle finalità <strong>per</strong>seguite dal<strong>la</strong> legge e, quin<strong>di</strong>,deve assicurare il profilo <strong>di</strong> effettività dei controlli in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> <strong>di</strong>mensione ed al<strong>la</strong> complessità organizzativadell’ente. Con riferimento alle imprese <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni, si deve ricordare che l’art. 6 comma 4 consente chei compiti <strong>di</strong> cui al<strong>la</strong> lettera b) dell’art. 6 comma 2, siano assolti dall’organo <strong>di</strong>rigente. Questa impostazione èstata confermata dal<strong>la</strong> giurisprudenza, che ha riba<strong>di</strong>to l’esigenza <strong>di</strong> scegliere il tipo <strong>di</strong> composizione anche inre<strong>la</strong>zione alle <strong>di</strong>mensioni aziendali. Pertanto, nelle realtà <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni (…) che non si avvalgano del<strong>la</strong>facoltà <strong>di</strong> cui al comma 4 dell’art. 6, <strong>la</strong> composizione monocratica ben potrebbe garantire le funzioni demandateall’Organismo, mentre in quelle <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni me<strong>di</strong>o gran<strong>di</strong> sarebbe preferibile una composizione <strong>di</strong> tipocollegiale. Ciò al fine <strong>di</strong> garantire una maggiore effettività dei controlli demandati dal<strong>la</strong> legge ”. Confindustria,Linee guida, cit., nel<strong>la</strong> versione aggiornata al 31 marzo 2008, 32 s.58 Confindustria, Linee guida, cit., nel<strong>la</strong> versione aggiornata al 31 marzo 2008, 43.31
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