I. PREMESSA1.1 Categorie <strong>di</strong> reati rilevantiAl fine <strong>di</strong> dare attuazione al Decreto, si è reso necessario esaminare le singole fattispecie <strong>di</strong>reato dallo stesso richiamate e verificare quali <strong>di</strong> esse risultino applicabili al<strong>la</strong> Società.Le fattispecie <strong>di</strong> reato <strong>per</strong> le quali, ai sensi degli artt. da 24 a 25 del Decreto, è prevista <strong>la</strong>responsabilità amministrativa sono state c<strong>la</strong>ssificate nelle seguenti categorie (in re<strong>la</strong>zione allequali sono previste norme speciali in caso <strong>di</strong> delitti tentati, ai sensi dell’art. 26):− reati nei rapporti con <strong>la</strong> pubblica amministrazione (in partico<strong>la</strong>re, reati contro ilpatrimonio commessi in danno dello Stato o <strong>di</strong> altro ente pubblico e reati dei pubbliciufficiali contro <strong>la</strong> pubblica amministrazione) (artt. 24 e 25);− reati societari (art. 25-ter);− reati in materia <strong>di</strong> abusi <strong>di</strong> mercato (art. 25-sexies); 67− reati in falsità <strong>di</strong> monete, carte <strong>di</strong> pubblico cre<strong>di</strong>to e valori <strong>di</strong> bollo (art. 25-bis);− reati con finalità <strong>di</strong> terrorismo ed eversione dell’or<strong>di</strong>ne democratico (art. 25-quater);− reati contro <strong>la</strong> <strong>per</strong>sonalità in<strong>di</strong>viduale (in partico<strong>la</strong>re, in materia <strong>di</strong> tratta delle<strong>per</strong>sone) (art. 25-quinquies);− reati transnazionali (art. 10 del<strong>la</strong> l. 146 del 2006); 68− reati commessi con vio<strong>la</strong>zione delle norme sul<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> salute e sicurezza sul<strong>la</strong>voro (articolo 9 del<strong>la</strong> legge 3 agosto 2007, n. 123); 69− reati in materia <strong>di</strong> ricettazione, ricic<strong>la</strong>ggio e impiego <strong>di</strong> denaro, beni o utilità <strong>di</strong>provenienza illecita; 70− reato <strong>di</strong> inosservanza delle sanzioni inter<strong>di</strong>ttive (art. 23 del Decreto).L’analisi delle fattispecie <strong>di</strong> reato è stata seguita dall’in<strong>di</strong>viduazione delle occasioni <strong>di</strong> reatonell’ambito dell’attività del<strong>la</strong> Società e, conseguentemente delle aree e re<strong>la</strong>tive funzioniaziendali del<strong>la</strong> Società a rischio, cioè <strong>di</strong> quelle nell’ambito delle quali gli illeciti possanoessere commessi, allo scopo <strong>di</strong> effettuare una concreta valutazione del rischio-reato presenteall’interno del<strong>la</strong> Società.In tale fase è stata esaminata sia l’attività del<strong>la</strong> <strong>gestione</strong> caratteristica che le altre attività del<strong>la</strong>Società.Infine, sono stati stabiliti i protocolli, cioè gli obblighi e le procedure da osservare al fine <strong>di</strong>prevenire <strong>la</strong> commissione dei reati <strong>di</strong> cui trattasi.La presente Parte Speciale si applica ai Destinatari o<strong>per</strong>anti nelle aree <strong>di</strong> attività e re<strong>la</strong>tivefunzioni aziendali a rischio, come <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>viduate in re<strong>la</strong>zione a ciascuna fattispecie edoccasione <strong>di</strong> reato <strong>di</strong> seguito illustrata.I Destinatari, come sopra in<strong>di</strong>viduati, hanno l’obbligo <strong>di</strong> adottare una condotta conforme al<strong>la</strong>presente Parte Speciale e comunque idonea ad impe<strong>di</strong>re il verificarsi dei reati previsti nelDecreto.In partico<strong>la</strong>re, i Destinatari hanno il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong>:- porre in essere comportamenti tali da integrare le fattispecie <strong>di</strong> reato sopra considerate;- porre in essere comportamenti che, sebbene risultino tali da non costituire <strong>di</strong> <strong>per</strong> séfattispecie <strong>di</strong> reato rientranti tra quelle sopra considerate, possano potenzialmente<strong>di</strong>ventarlo.67686970Si veda in proposito quanto riferito nel<strong>la</strong> parte generale del presente <strong>Modello</strong>, art. 1.1.Si veda in proposito quanto riferito nel<strong>la</strong> parte generale del presente <strong>Modello</strong>, art. 1.1.Si veda in proposito quanto riferito nel<strong>la</strong> parte generale del presente <strong>Modello</strong>, art. 1.1.Si veda in proposito quanto riferito nel<strong>la</strong> parte generale del presente <strong>Modello</strong>, art. 1.1.50
1.1.2 Standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>Qualsiasi attività del<strong>la</strong> Società svolta nelle aree a rischio identificate dal presente modellodeve essere condotta in conformità a standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>, che si pongono quali norme <strong>di</strong>riferimento <strong>per</strong> <strong>la</strong> conduzione <strong>di</strong> tali attività con modalità idonee al<strong>la</strong> prevenzione <strong>di</strong> reatirilevanti ai fini del Decreto.Tali standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> si <strong>di</strong>stinguono in generali o speciali: sono generali quelli applicabilia tutte le attività condotte in qualunque area a rischio; sono speciali quelli applicabili alleattività condotte in una specifica area a rischio in funzione delle sue peculiarità rispetto allealtre aree a rischio.Gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> generali sono i seguenti:1. segregazione delle attività: deve esistere segregazione delle attività tra chiautorizza, chi esegue e chi control<strong>la</strong>;2. norme/Circo<strong>la</strong>ri: devono esistere <strong>di</strong>sposizioni aziendali e procedure formalizzateidonee a fornire principi <strong>di</strong> comportamento, modalità o<strong>per</strong>ative <strong>per</strong> lo svolgimentodelle attività nonché modalità <strong>di</strong> archiviazione del<strong>la</strong> documentazione rilevante;3. procedura scritta: qualsiasi o<strong>per</strong>azione deve essere <strong>di</strong>sciplinata da una procedurainterna conforme agli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> applicabili a tale o<strong>per</strong>azione;4. deleghe e poteri <strong>di</strong> firma – forma e competenza: deve essere adottato da partedel<strong>la</strong> Società un sistema <strong>di</strong> poteri interni (cd. deleghe) ed esterni (cd. poteri <strong>di</strong>firma) illustrato e formalizzato in appositi documenti, da tenere aggiornati,<strong>di</strong>sponibili agli atti del<strong>la</strong> Società ed accessibili da chiunque abbia legittimointeresse; tale sistema deve essere caratterizzato dal principio dell’allocazione <strong>di</strong>ciascuna delega al soggetto dotato delle necessarie competenze;5. poteri bancari: il sistema dei poteri <strong>di</strong> firma bancari deve essere caratterizzato dameccanismi <strong>di</strong> doppia firma <strong>per</strong> quanto attiene alle o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> maggiorerilevanza, secondo quanto <strong>di</strong> volta in volta definito dai rego<strong>la</strong>menti interni;6. principio del doppio <strong>controllo</strong> preventivo: deve esistere un doppio e reciproco<strong>controllo</strong> ed una responsabilità in solido fra un responsabile tecnico ed unresponsabile amministrativo nel compimenti <strong>di</strong> attività in aree a rischio;7. tracciabilità: il processo <strong>di</strong> decisione, esecuzione e <strong>controllo</strong> <strong>di</strong> qualsiasi attoinerente ad attività condotte in aree a rischio deve essere suscettibile <strong>di</strong> verificasuccessiva sul<strong>la</strong> base <strong>di</strong> documenti scritti che forniscano evidenza <strong>di</strong> tale atto,delle sue fonti e dei suoi elementi informativi essenziali;8. archiviazione: deve esistere un sistema <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione e conservazione <strong>di</strong>qualsiasi documento scritto.Gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> speciali sono in<strong>di</strong>cati nelle parti del presente modello re<strong>la</strong>tive alle areea rischio a cui si riferiscono.1.2 Procedure aziendaliLa Società si dota <strong>di</strong> un re<strong>per</strong>torio <strong>di</strong> procedure interne. Il re<strong>per</strong>torio include i seguentidocumenti, nelle versioni <strong>di</strong> volta in volta vigenti, <strong>di</strong>sponibili agli atti del<strong>la</strong> Società edaccessibili da qualunque Destinatario che abbia legittimo interesse.Le versioni vigenti <strong>di</strong> tali documenti sono <strong>di</strong>sponibili presso le competenti funzioni aziendali,sottoscritte <strong>per</strong> identificazione dal responsabile <strong>di</strong> funzione ed una versione elettronica è<strong>di</strong>sponibile sull’intranet aziendale ed accessibile <strong>per</strong> <strong>la</strong> consultazione da parte dei <strong>di</strong>pendenticoinvolti in tali procedure.51
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