Occasioni <strong>di</strong> reato:Indebita <strong>per</strong>cezione <strong>di</strong> erogazioni pubbliche (nazionali e comunitarie, in forma <strong>di</strong> contributi,finanziamenti, mutui agevo<strong>la</strong>ti, sovvenzioni, altre erogazioni) ricevute <strong>per</strong> qualsiasi fine e inpartico<strong>la</strong>re a scopo <strong>di</strong> ricerca <strong>per</strong> l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> attività produttive (ad es. <strong>per</strong>ristrutturazioni <strong>di</strong> immobili o <strong>per</strong> adeguamento del<strong>la</strong> sicurezza) o <strong>per</strong> <strong>la</strong> assunzione oformazione del <strong>per</strong>sonale, ad es. me<strong>di</strong>ante presentazione <strong>di</strong> documenti o <strong>di</strong>chiarazioni nonveritiere od omissive.Processi aziendali a rischio:Gestione ed utilizzo <strong>di</strong> aiuti pubblici previsti dal<strong>la</strong> normativa sul <strong>la</strong>voro;Gestione ed utilizzo <strong>di</strong> aiuti pubblici previsti dal<strong>la</strong> normativa fiscale;Gestione ed utilizzo <strong>di</strong> aiuti pubblici previsti da specifici ban<strong>di</strong>;Gestione ed utilizzo <strong>di</strong> aiuti pubblici previsti <strong>per</strong> lo sviluppo <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong> ricerca.Funzioni / Aree aziendali a rischio:Amministratore Delegato;Presidente del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione;Personale e Amministrazione e Finanza.2.1.3 Art. 640 c.p comma 2 n.1Truffa ai danni dello Stato“Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri uningiusto profitto con altrui danno, è punito con <strong>la</strong> reclusione da sei mesi a tre anni e con <strong>la</strong>multa da lire centomi<strong>la</strong> a due milioni.La pena è del<strong>la</strong> reclusione da uno a cinque anni e del<strong>la</strong> multa da lire seicentomi<strong>la</strong> a tremilioni:1) se il fatto è commesso a danno dello stato o <strong>di</strong> altro ente pubblico o col pretesto <strong>di</strong>far esonerare taluno dal servizio militare;2) se il fatto è commesso ingenerando nel<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona offesa il timore <strong>di</strong> un <strong>per</strong>icoloimmaginario o l’erroneo convincimento <strong>di</strong> dovere eseguire un or<strong>di</strong>ne dell’autorità.Il delitto è punibile a quere<strong>la</strong> del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona offesa, salvo che ricorra taluna dellecircostanze previste dal capoverso precedente o altra circostanza aggravante”.FattispecieLa condotta del reato <strong>di</strong> truffa si sostanzia nell’indurre taluno (me<strong>di</strong>ante artifizi o raggiri) alcompimento <strong>di</strong> un atto <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizione patrimoniale determinante un profitto <strong>per</strong> l’agente edun danno <strong>per</strong> <strong>la</strong> vittima.Il Decreto n. 231/01 considera <strong>la</strong> norma con esclusivo riguardo alle ipotesi aggravate <strong>di</strong> cui alcomma 2, n.1, ossia nel caso in cui il reato sia stato commesso in danno dello Stato o <strong>di</strong> altroente pubblico o dell’Unione Europea, ovvero nel caso (<strong>di</strong> scarso interesse <strong>per</strong> quanto quiinteressa) in cui sia stato compiuto con il pretesto <strong>di</strong> far esonerare taluno dal servizio militare.Pertanto, l’ipotesi <strong>di</strong> reato essenzialmente rilevante ai fini del <strong>Modello</strong> si configura nel casoin cui, <strong>per</strong> realizzare un ingiusto profitto, siano posti in essere degli artifici o raggiri tali daindurre in errore e da arrecare un danno allo Stato (oppure ad altro Ente Pubblico oall’Unione Europea). Tale reato può realizzarsi ad esempio nel caso in cui, nel<strong>la</strong>pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> documenti o dati <strong>per</strong> <strong>la</strong> partecipazione a procedure <strong>di</strong> gara, si forniscano62
al<strong>la</strong> Pubblica Amministrazione informazioni non veritiere (ad esempio supportate dadocumentazione artefatta), al fine <strong>di</strong> ottenere l’aggiu<strong>di</strong>cazione del<strong>la</strong> gara stessa.Il soggetto agente può essere senz’altro un soggetto o<strong>per</strong>ante <strong>per</strong> conto <strong>di</strong> un ente pubblicoeconomico.E’ stato tuttavia evidenziato dall’ABI che, in caso <strong>di</strong> <strong>gestione</strong> <strong>di</strong> un interesse pubblicistico daparte del soggetto agente, dovrebbe a rigore configurarsi, a seconda dei casi, il reato <strong>di</strong>pecu<strong>la</strong>to o <strong>di</strong> abuso <strong>di</strong> ufficio piuttosto che quello <strong>di</strong> truffa.Tuttavia è possibile immaginare che, nel<strong>la</strong> futura applicazione del<strong>la</strong> nuova normativa, al fine<strong>di</strong> estendere <strong>la</strong> responsabilità del singolo o<strong>per</strong>atore all’intera struttura organizzativa, <strong>la</strong>giurisprudenza potrà rilevare in alcuni casi l’esistenza <strong>di</strong> un concorso fra il reato <strong>di</strong> truffa equelli <strong>di</strong> pecu<strong>la</strong>to o <strong>di</strong> abuso <strong>di</strong> ufficio.Il concetto <strong>di</strong> “artifici” e quello <strong>di</strong> “raggiri” recano una partico<strong>la</strong>re qualificazione del<strong>la</strong>condotta fraudolenta: il primo esprime tra<strong>di</strong>zionalmente l’idea del<strong>la</strong> “messa in scena”,dell’“alterazione del<strong>la</strong> realtà”, insomma <strong>di</strong> una situazione apparente che non trova riscontronei fatti; il secondo rappresenta un “<strong>di</strong>scorso o ragionamento” destinato a creare un falsoconvincimento, ossia un “avvolgimento ingegnoso <strong>di</strong> parole” che, al contrario dell’artificionon <strong>la</strong>scia segno <strong>di</strong> caratterizzazione oggettiva, o<strong>per</strong>ando soltanto sul<strong>la</strong> psiche del soggettoingannato. Gli artifici e i raggiri, inoltre, debbono avere <strong>per</strong> effetto l’induzione in errore del<strong>la</strong>vittima. Il soggetto passivo dell’errore dev’essere <strong>per</strong>sona determinata, ma gli artifici e iraggiri possono essere anche rivolti “in incertam <strong>per</strong>sonam”: si pensi, ad es. al<strong>la</strong> pubblicitàfraudolenta. Soggetto passivo dell’inganno può essere <strong>per</strong>sona <strong>di</strong>versa da quel<strong>la</strong> che subisceil danno, purché si trovi in una situazione giuri<strong>di</strong>ca tale da poter compiere l’atto <strong>di</strong><strong>di</strong>sposizione patrimoniale. Per quanto riguarda il danno, è opinione comune che esso debbaavere natura patrimoniale e possa acquistare rilevanza sia sotto il profilo del danno emergentesia sotto quello del lucro cessante.Per quanto attiene all’elemento soggettivo, il dolo è (comunemente ritenuto) generico: tuttigli elementi oggetto del dolo devono quin<strong>di</strong> concretamente verificarsi <strong>per</strong>ché il reato si<strong>per</strong>fezioni, né <strong>la</strong> rappresentazione <strong>di</strong> uno qualsiasi <strong>di</strong> essi deve costituire motivo del<strong>la</strong>condotta dell’agente.Quanto al momento consumativo, il reato si considera consumato nel momento e nel luogo incui l’agente, a seguito dell’attività dolosa, consegue <strong>la</strong> materiale <strong>di</strong>sponibilità del beneoggetto del reato. L’assunzione da parte del soggetto passivo <strong>di</strong> una semplice obbligazionenon seguita dall’adempimento e dal corre<strong>la</strong>tivo acquisto del<strong>la</strong> <strong>di</strong>sponibilità del<strong>la</strong> cosa da partedell’agente realizza <strong>la</strong> figura del<strong>la</strong> truffa tentata e non quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> truffa consumata.Considerazioni applicativeI reati sopra in<strong>di</strong>cati appaiono astrattamente ipotizzabili <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società, con <strong>la</strong> precisazioneche, come detto, il reato interessa solo <strong>per</strong> <strong>la</strong> fattispecie <strong>di</strong> cui al n. 1 del secondo commadell’art. 640. Vale, in via <strong>di</strong> principio, quanto detto <strong>per</strong> <strong>la</strong> corruzione (v. artt. 318 e segg. cod.pen.).Occasioni <strong>di</strong> reatoa) Truffa in gare pubbliche o affidamenti <strong>di</strong>retti da parte <strong>di</strong> enti pubblici (es. ospedali,aziende sanitarie regionali, unità sanitarie locali) o, segnatamente, soggetti privatiqualificabili come Organismi <strong>di</strong> Diritto Pubblico), ad es. me<strong>di</strong>ante produzione opre<strong>di</strong>sposizione agli enti pubblici o agli Organismi <strong>di</strong> Diritto Pubblico <strong>di</strong> documenti odati informazioni non veritiere (ad esempio supportate da documentazione artefatta) <strong>per</strong><strong>la</strong> partecipazione a procedure <strong>di</strong> gara, al fine <strong>di</strong> ottenere l’aggiu<strong>di</strong>cazione del<strong>la</strong> garastessa o al fine <strong>di</strong> evitare l’es<strong>per</strong>imento <strong>di</strong> gare pubbliche con conseguente affidamento<strong>di</strong>retto;b) truffa nell’attività <strong>di</strong> negoziazione, stipu<strong>la</strong>zione o esecuzione <strong>di</strong> contratti con incaricati<strong>di</strong> pubblico servizio (es. me<strong>di</strong>ci) ad esempio me<strong>di</strong>ante produzione o pre<strong>di</strong>sposizione a63
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