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National Experiences - British Commission for Military History

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un a s t o r i a i n C o m p i u ta. po t e r e a e r e o e d o t t r i n a d’impiego in ita l i a d a l 1923 a d o g g i 189<br />

za delle aviazioni ausiliarie, a disposizione dell’esercito e della marina, portandole<br />

nel contempo sotto il controllo dell’aeronautica in aderenza alla visione dell’ultimo<br />

Douhet. Il nuovo ordinamento venne infine approvato il 6 gennaio 1931, ma la giustificata<br />

ricerca di una piena parità con le altre <strong>for</strong>ze armate ebbe l’effetto deteriore<br />

di suggerire un atteggiamento di diffidenza nei confronti di qualsiasi ipotesi di collaborazione<br />

inter<strong>for</strong>ze, a detrimento di una visione unitaria dello strumento militare<br />

nazionale e in ultima analisi in contrasto con le idee dello stesso Douhet.<br />

Le tesi “douhettiane”, che rimanevano alla base dell’idea dell’unità organica delle<br />

<strong>for</strong>ze aeree, furono oggetto delle grandi manovre del 1931, le prime e anche le<br />

sole nelle quali si cercò di dimostrarne la validità attraverso l’impiego a massa dei<br />

mezzi disponibili in uno scenario che dava concretezza alla minaccia aerochimica.<br />

Tra il 26 agosto e il 3 settembre vi furono impiegate 69 squadriglie inquadrate in due<br />

divisioni aeree per un totale di 894 velivoli, 4 intensificando nei mesi di preparazione<br />

le attività di costruzione e riparazione per completare in tempo utile le dotazioni dei<br />

reparti. Il quadro di riferimento vedeva l’Italia, già in guerra da pochi giorni con la<br />

Jugoslavia, attaccata a occidente dalla Francia. 5 Di qui il compito per l’armata aerea<br />

di proteggere i centri industriali e demografici dall’aviazione avversaria, allo scopo<br />

di dare tempo alle <strong>for</strong>ze di superficie di riorganizzarsi in funzione della nuova situazione,<br />

e di conseguenza la suddivisione dei reparti impegnati nelle esercitazioni in<br />

due partiti, l’uno proiettato alla conquista del dominio dell’aria e al suo sfruttamento<br />

in una prospettiva contro valore più che contro <strong>for</strong>ze, l’altro impegnato a contenere<br />

e neutralizzare una tale offensiva. 6<br />

Il confine ideale era costituito dall’Appennino Tosco-Emiliano, tra il Passo della<br />

Cisa e le fonti del Metauro, a sud del quale si estendeva il territorio dell’ipotetico aggressore,<br />

identificato con il partito B, con capitale Roma, mentre il territorio nazionale<br />

da proteggere, affidato al partito A, era rappresentato dalla pianura padana con<br />

capitale Milano. L’importanza delle manovre era sottolineata dal fatto che lo stesso<br />

4 Nel dettaglio si trattava di 288 velivoli da caccia terrestre (C.R.A., C.R.20, C.R.20 bis), 48 idrovolanti<br />

da caccia marittima (C.R.20I e M41 bis), 48 velivoli da assalto (AC.3), 120 velivoli da<br />

bombardamento notturno (Ca.73, Ca.74, Ca.74G), 120 velivoli da bombardamento diurno (B.R.2 e<br />

B.R.3), 76 idrovolanti da bombardamento marittimo (S.55), 13 velivoli da bombardamento di tipo<br />

sperimentale (Ca.102), 20 velivoli da ricognizione strategica (A.120), 153 velivoli da collegamento<br />

di vario modello. Per l’occasione furono inoltre costituiti 5 comandi di brigata e 7 comandi di stormo<br />

dando vita a un ordinamento che vedeva in tutto 2 comandi di divisione, 5 comandi di brigata, 12 comandi<br />

di stormo, 28 comandi di gruppo, 69 squadriglie (27 da caccia terrestre, 4 da caccia marittima,<br />

12 da bombardamento diurno, 10 da bombardamento notturno, 12 da bombardamento marittimo, 2<br />

da ricognizione strategica, 2 sperimentali).<br />

5 Il conflitto con Francia e Jugoslavia alleate era stato individuato nel 1925 dal generale di corpo<br />

d’armata Pietro Badoglio, appena nominato capo di stato maggiore generale, come il caso peggiore<br />

che l’Italia avrebbe potuto trovarsi a fronteggiare. Questa ipotesi operativa sarebbe rimasta di piena<br />

attualità almeno fino alla metà degli anni Trenta.<br />

6 Grandi Manovre 1931. Relazione conclusiva, documento dattiloscritto senza protocollo e senza data,<br />

Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore Aeronautica (AUSSMA), Grandi manovre del 1931.

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