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National Experiences - British Commission for Military History

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un a s t o r i a i n C o m p i u ta. po t e r e a e r e o e d o t t r i n a d’impiego in ita l i a d a l 1923 a d o g g i 191<br />

squadriglie indipendenti, lascia ai Comandanti l’iniziativa dell’attacco e completa libertà<br />

di manovra, e permete di colpire l’obiettivo con una densità di fuoco di 100 tonnellate<br />

per ora. In tal modo si da una prima scossa all’intelaiatura difensiva del nemico e, con<br />

martellamento sistematico e inesorabile, si deprime la popolazione, si interrompe il funzionamento<br />

delle comunicazioni, si esaurisce la difesa contraerea che al mattino ha gli<br />

uomini stanchi e le disponibilità di munizioni <strong>for</strong>temente intaccate.<br />

2) – Azione di assalto a volo rasente compiuta alle prime luci dell’alba su apparecchi blindati<br />

e veloci, muniti di mitragliatrici, bombe da 1 kg esplosive e incendiarie, e gas tossici.<br />

Tale azione troverà le popolazioni in fuga verso la campagna, i comandi disorganizzati,<br />

le artiglierie contraeree inefficaci per la bassa quota. […] la perdita di apparecchi sarebbe<br />

ben compensata dalla precisione del tiro, e dall’effetto morale e materiale raggiungibile.<br />

Circa le ostruzioni aeree, le esperienze della passata guerra ne hanno dimostrato la scarsissima<br />

efficacia e personalmente sono assai scettico al riguardo, malgrado che presso<br />

altri stati occupino un posto d’onore.<br />

3) – Appena cessato l’attacco al suolo deve scatenarsi l’offensiva a massa con il massimo<br />

numero di apparecchi disponibile, iniziando l’assalto con una prima ondata di centinaia<br />

di apparecchi veloci da bombardamento diurno carichi alternativamente di bombe e<br />

gas tossici che avvelenano e mascherano la seconda ondata composta di apparecchi da<br />

bombardamento notturno, più lenti ma più potenti, resi meno vulnerabili dall’esaurimento<br />

dell’artiglieria contraerea. Ad ogni ondata corrisponde un lancio di almeno 200 tonnellate<br />

di materiale offensivo.<br />

4) – Le azioni diurne sono protette da stormi da caccia divisi in squadriglie che agiscono<br />

compatte contro qualsiasi attaccante aereo, di qualsiasi entità esso sia composto. Ciò<br />

a prescindere dal fatto che gli apparecchi da bombardamento moderni, specie se agenti in<br />

<strong>for</strong>mazioni compatte sono già in grado di difendersi da sé. 8<br />

Le grandi manovre del 1931 furono interpretate come la conferma delle teorie di<br />

Douhet e del ruolo potenzialmente decisivo della Regia Aeronautica in un contesto<br />

di assoluta autonomia delle operazioni aeree rispetto alle azioni dell’esercito e della<br />

marina ma sorprendentemente il tema dell’azione contro-città non venne più riproposto.<br />

Pesò <strong>for</strong>se la consapevolezza dell’eccezionalità dello scenario che era stato<br />

disegnato, dando per scontato il dominio dell’aria, e probabilmente incise anche una<br />

realistica valutazione dei mezzi a disposizione. Fatto sta che nel 1932 si ebbe solo<br />

la partecipazione di una aliquota delle <strong>for</strong>ze aeree alle manovre navali di settembre,<br />

e anche le esercitazioni con i quadri condotte nella primavera del 1933 in relazione<br />

a un’ipotesi di conflitto che vedeva Italia e Germania schierate contro Francia<br />

e Jugoslavia ebbero un’impostazione più convenzionale, pur sempre nel rispetto<br />

dell’autonomia dell’aeronautica.<br />

Al di là delle considerazioni che il gioco delle alleanze può suggerire sull’evoluzione<br />

della situazione europea, con la Germania per la prima volta in veste di<br />

alleato, sia pure con capacità ancora limitate, e un atteggiamento quanto meno be-<br />

8 Grandi manovre 1931. Relazione conclusiva, AUSSMA, Esercitazioni, Fasc. 5.

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