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National Experiences - British Commission for Military History

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un a s t o r i a i n C o m p i u ta. po t e r e a e r e o e d o t t r i n a d’impiego in ita l i a d a l 1923 a d o g g i 201<br />

spinta a elaborare un quadro di riferimento che permettesse all’aeronautica di sviluppare<br />

secondo precise direttrici la preparazione di uomini e mezzi. Anche la teoria<br />

del bombardamento contro-città non venne però approfondita, lasciando così irrisolta<br />

la questione dottrinale, tanto più che il pensiero di Douhet sembrò venir messo<br />

da parte, al di là delle dichiarazioni di facciata, in ragione sia della configurazione<br />

stessa dello strumento, privo di bombardieri pesanti, sia del delinearsi di una situazione<br />

strategica mediterranea in cui il bombardamento si caratterizzava sempre più<br />

come contro<strong>for</strong>ze. Non senza motivo si può anzi stabilire un qualche collegamento<br />

con l’evoluzione del quadro normativo, che a sua volta sembrava mettere al bando<br />

l’arma del terrore e quindi il mezzo principale per colpire il morale dell’avversario.<br />

La legge di guerra e neutralità, emanata con il R.D. n.1415 del 1938, all’articolo 42<br />

vietava infatti il bombardamento «che abbia il solo scopo di colpire la popolazione<br />

civile o di distruggere o danneggiare i beni non aventi interesse militare», e al successivo<br />

articolo 51 proibiva «l’impiego di mezzi batteriologici, di gas asfissianti,<br />

tossici o simili, come pure di liquidi, materie o procedimenti analoghi».<br />

L’insieme di questi fattori, pur in assenza di una <strong>for</strong>malizzazione in chiave dottrinale,<br />

contribuiva a disegnare un quadro di riferimento che aveva ben poco in comune<br />

con lo scenario delle grandi manovre del 1931, senza peraltro favorire la nascita di<br />

un approccio inter<strong>for</strong>ze. Un riflesso di questa situazione, a tutti gli effetti dominata<br />

da un’incertezza di fondo, si può cogliere anche negli studi sviluppati nel corso delle<br />

attività di <strong>for</strong>mazione superiore destinate agli ufficiali della Regia Aeronautica, in<br />

particolare presso la Scuola di Guerra Aerea da poco istituita. Uno dei temi proposti<br />

durante la sessione del 1939 ipotizzava lo scoppio di un conflitto tra Italia e<br />

Germania da una parte e Francia a Gran Bretagna dall’altra, e nello svilupparlo uno<br />

dei frequentatori, verosimilmente in coerenza con l’impostazione generale del corso,<br />

individuò una serie di compiti che interessavano innanzitutto le categorie della controaviazione<br />

e dell’interdizione, lasciando in secondo piano non solo la cooperazione<br />

con l’esercito, ma anche il bombardamento dei centri industriali più vicini al confine,<br />

e quindi compresi nella zona di Lione, i soli del resto entro il raggio d’azione dei<br />

plurimotori della Regia Aeronautica. 17<br />

17 Scuola di Guerra Aerea, X Corso Alti Studi, Ipotesi di guerra Italia - Germania contro Francia - Inghilterra.<br />

Studio dello schieramento delle G.U.A. italiane e ripartizione dei compiti tra le stesse, t.col. Umberto<br />

Chiesa, 21 giugno 1939, Archivio 3° Reparto Manutenzione Velivoli (Treviso). Questo l’enunciato<br />

dei compiti individuati per l’aeronautica:<br />

«a) agire all’apertura delle ostilità con immediate ed intense azioni di bombardamento sugli obiettivi<br />

aeronautici avversari situati nel proprio settore, dando precedenza in ordine d’importanza alle basi, depositi<br />

carburanti e munizioni, magazzini,<br />

b) azioni offensive sui principali nodi ferroviari e stradali che dalla valle del Rodano attestano alla nostra<br />

frontiera,<br />

c) azioni offensive su obiettivi interessanti la produzione bellica con particolare riguardo ai centri industriali<br />

di Lione, St. Etienne,<br />

d) eventuale cooperazione con le <strong>for</strong>ze dell’Esercito agenti offensivamente o a sostegno di queste nel<br />

caso che l’avversario abbia il sopravvento in qualche punto del settore,<br />

e) ricerca del dominio aereo nel cielo del proprio settore,<br />

f) difesa del proprio schieramento e del territorio nazionale fino alla linea Rapallo-Piacenza-Bergamo».

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