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M ARIA T ERESA R OSA B AREZZANI<br />

se nel periodo in cui Petrarca ebbe forti legami con i Visconti come ipotizza<br />

Petrobelli, o in altre occasioni, tra il 1320 e il 1326, per esempio,<br />

quando il poeta studiava a Bologna come suggerisce Stefano Campagnolo<br />

11 . Meglio definite sono, piuttosto, le relazioni di Petrarca con i<br />

contemporanei legati a lui da vera amicizia, in primo luogo Ludwig<br />

van Kempen (Ludovico di Beringen, 1304-1361, che Petrarca chiamava<br />

‘Socrate’ e che esercitava la professione di musico nella famiglia ‘avignonese’<br />

del cardinale Giovanni Colonna, di cui Petrarca era cappellano).<br />

Si accenna all’interesse di Petrarca per la musica attraverso la citazione<br />

del Dialogo XXIII De cantu et dulcedine a musica dal primo libro del<br />

De Remediis utriusque fortune 12 . I Libri del De Remediis sono due, nel primo<br />

di essi – diviso in 122 Dialoghi – si parla della Fortuna ‘prospera’,<br />

alla quale si contrappone la Ragione che avverte contro l’abuso e l’instabilità<br />

dei beni terreni; nel secondo Libro – suddiviso in 132 Dialoghi<br />

– si tratta della Fortuna ‘avversa’: qui intervengono, insieme a Ragione,<br />

anche Dolore e Timore, figli accecati delle sventure, in contrapposizione<br />

a Gaudio e Speranza, ‘figli ebbri della lieta fortuna’. Nel Dialogo XXIII,<br />

Gaudium afferma a varie riprese:<br />

«Cantu delector ac fidibus... cantibus sonisque permulceor... cantu gaudeo<br />

et exaltor... cano dulciter... cantu ac tibiis delector... cantu moveor... delectat<br />

canere... suavibus vocum modis cum delectatione detineor» 13 .<br />

Sono brevi sentenze che descrivono il fare o l’ascoltare musica, sono<br />

motti che potrebbero illuminarci sulla reale propensione musicale di Pe-<br />

11 CAMPAGNOLO, Petrarca e la musica, p. 19.<br />

12 Pétrarque. Les Remèdes aux deux fortunes. De Remediis utriusque fortune 1354-1366. Vol. I<br />

Texte et traduction, vol. II Notes et commentaires. Texte établi et traduit par CHR. CARNAUD. Ouvrage<br />

traduit avec le concours du Centre National du Livre, Grenoble 2002. Si veda anche<br />

il poderoso C. H. RAWSKI, Petrarch’s Remedies for Fortune fair and foul: a Modern English Translation<br />

With a Commentary in five volumes, Bloomington and Indianapolis 1991. Sul Dialogus<br />

XXIII rimando all’eccellente saggio di C. H. RAWSKI, Petrarch’s Dialogus on Music, «Speculum»,<br />

a. 46, nr. 2 (aprile 1971), pp. 302-317. Le questioni concernenti la musica nei Dialoghi<br />

del De Remediis sono almeno quattro: il canto, la danza, i suoni degli uccelli, la perdita<br />

dell’udito (rispettivamente nei Dialoghi XXIII, XXIV, LXIV e XCVII). Lo fa notare F. A. GAL-<br />

LO, La musica nel De Remediis, «Atti e Memorie dell’Accadema Nazionale Virgiliana di Scienze<br />

Lettere e Arti», Nuova serie – vol. LXXIV (2006), Mantova 2007, pp. 163-166.<br />

13 Pétrarque. Les Remèdes aux deux fortunes, I, battute 1, 4, 21, 24, 28, 34, 44, 70.

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