02.03.2013 Views

cb2010dicembre

cb2010dicembre

cb2010dicembre

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

FRANCESCO BACCANELLI<br />

STORICO DELL’ARTE<br />

Wildt, Martini e Dazzi<br />

Riflessioni sul corredo scultoreo di Piazza della Vittoria<br />

Al momento della sua inaugurazione, il primo novembre 1932, Piazza<br />

della Vittoria non era molto diversa da una mostra di scultura contemporanea.<br />

Infatti, nel progettarla, Marcello Piacentini aveva prestato<br />

grande attenzione all’aspetto decorativo, fermamente deciso a fare del<br />

nuovo spazio non solo il perno viario della città di Brescia, ma anche<br />

un luogo d’incontro e di riunione (fig. 1) 1 . Per le statue e i rilievi principali<br />

si era rivolto ai più accreditati artisti del tempo, mentre per le<br />

opere di contorno aveva scelto di affidarsi a un ristretto gruppo di giovani<br />

promettenti.<br />

I posti d’onore della piazza spettavano al colosso di Arturo Dazzi, ora<br />

riposto in un magazzino comunale, e all’arengario di Antonio Maraini.<br />

Più in disparte appariva l’Annunciazione di Arturo Martini (Treviso<br />

1889 - Milano 1947), che venne sistemata sul torrione dell’orologio del<br />

Quadriportico, dove rimase fino al 1944, quando un bombardamento<br />

la ridusse in frantumi. Per quest’opera, l’unica di soggetto sacro all’interno<br />

del complesso, Piacentini aveva inizialmente pensato ad Adolfo<br />

Wildt (Milano 1868-1931), ma lo scultore lombardo morì prima di<br />

aver completato l’incarico. A svelarci i suoi propositi rimane comunque<br />

un piccolo bozzetto in bronzo (fig. 2) 2 , che, accostato all’opera di Martini,<br />

evidenzia il diverso approccio con cui i due scultori, considerati tra<br />

1 Cfr. M. PIACENTINI, Il nuovo centro di Brescia, «L’Illustrazione Italiana», a. LIX, nr. 44 (30<br />

ottobre 1932), pp. 634-635.<br />

2 Alto 38,5 cm, è conservato in una collezione privata milanese. Riporta la firma «A.<br />

WILDT» in basso a destra. Per un approfondimento aggiornato si veda la scheda di Elena<br />

Pontiggia in Adolfo Wildt e i suoi allievi. Fontana, Melotti, Broggini e gli altri, a cura di E. Pontiggia,<br />

catalogo della mostra, Milano 2000, pp. 124-125 (bibliografia precedente a p. 177).

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!