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M ATTEO A VOGADRO<br />
per il ducato di Milano e per Filippo Maria Visconti, sia per Pandolfo<br />
Malatesta e, infine, per la Repubblica di Firenze (quando nel primo<br />
Quattrocento era alleata con Venezia contro Milano) 169 . I due matrimoni<br />
di Gianfrancesco sembrano legati più a scelte patrimoniali e di prestigio,<br />
più che ad una loogica prettamente fazionaria.<br />
Domitilla sposò nel 1505 Orlando Pallavicini di Zibello, esponente quindi<br />
di una tra le più note famiglie ghibelline, legata a Ludovico il Moro e,<br />
in seguito, ai francesi 170 . Anche suo cugino Brunoro, quondam Gianfrancesco,<br />
si legò con i Pallavicino attraverso il matrimonio con Virginia,<br />
già vedova di Ranuccio Farnese 171 : il legame con la potente famiglia<br />
emiliana potrebbe dunque rispondere ad una precisa scelta del casato.<br />
Il quarto ed ultimo fratello, anch’egli di nome Brunoro, intraprese invece<br />
la carriera ecclesiastica.<br />
Più complessa sarebbe l’analisi della politica matrimoniale della famiglia<br />
di Matteo, considerando il fatto che non risulta che egli avesse dei<br />
fratelli legittimi. Si può rapidamente dire che i fratelli di suo nonno<br />
Matteo, negli anni Quaranta del XV sec. si ammogliarono tutti con delle<br />
esponenti del casato Martinengo, matrimoni che, come già ricordato,<br />
sembrano dettati da una volontà pacificatrice tra Pietro Avogadro e<br />
Leonardo Martinengo da Barco. Il nonno di Matteo si sposò, invece, con<br />
una Porcellaga, esponente di una famiglia dal non netto schieramento<br />
politico: se, infatti, i Porcellaga nel corso del XIV sec. sostennero i Visconti,<br />
furono poi vicini alla signoria di Pandolfo Malatesta e appoggiarono<br />
Venezia sia durante gli avvenimenti del 1426-27 che durante l’assedio<br />
del Piccinino del 1438. Forse questo è l’unico matrimonio contratto<br />
dai figli di Pietro che servì, dunque, non a pacificare i rapporti tra<br />
gli Avogadro e le altre famiglie, ma a rafforzare una comune militanza<br />
nel fronte filomarchesco.<br />
Mi pare che delle politiche matrimoniali univoche non siano rintracciabili,<br />
anche se ritengo possibile affermare che la gran parte dei legami<br />
contratti dai Gambara siano all’interno della pars ghibellina, mentre<br />
169 E. VITTOZZI, , Baldovino Mauruzzi; Cristoforo Mauruzzi; Gianfrancesco Mauruzzi; Giovanni<br />
Mauruzzi; Niccolò Mauruzzi, in Dizionario Biografico degli Italiani, pp. 411-422.<br />
170<br />
ARCANGELI, Gentiluomini di Lombardia, p. 159.<br />
171 M. DI SILVIO, Gianfrancesco Gambara, in Dizionario biografico degli italiani, LII, pp. 42-45.<br />
193