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C IVILTÀ B RESCIANA<br />
no lunghi dei vari e numerosi scritti<br />
dell’autore); manca infatti ormai solo il<br />
libro che raccoglierà gli indici e la bibliografia.<br />
Il presente testo, la cui venuta alla luce<br />
è coincisa con il centenario della morte<br />
dell’Autore, è stato curato da Antonio<br />
Del Vecchio, il quale, reperendo materiali<br />
oltre che in Italia anche nelle biblioteche<br />
di Montevideo e Buenos Aires,<br />
ha posto la parola fine al recupero<br />
della produzione giornalistica di Abba.<br />
La collaborazione di quest’ultimo con<br />
quotidiani e periodici coprì un arco di<br />
tempo assai lungo, che si estese dal<br />
1877 al 1910. Egli fu una firma nota<br />
non solo ai lettori della Penisola, ma<br />
anche a quelli di origine italiana residenti<br />
in Uruguay, Argentina e probabilmente<br />
Stati Uniti d’America. I rapporti<br />
con il Sud America erano dovuti<br />
al fatto che alcuni suoi parenti là trasferitisi<br />
gli richiesero una regolare corrispondenza<br />
giornalistica, in considerazione<br />
della fame di notizie dalla madrepatria<br />
nella numerosa comunità<br />
italiana emigrata fin dall’inizio dell’Ottocento.<br />
Alcuni degli interventi –<br />
comunque – erano già stati editi da<br />
Abba stesso nel volume Cose garibaldine<br />
(1907) ed altri erano stati dati alle<br />
stampe da Gualtiero Castellini in tre<br />
raccolte postume, pubblicate tra il<br />
1912 ed il 1913 (Ritratti e profili, Ricordi<br />
garibaldini, Meditazioni sul Risorgimento).<br />
Tutto questo materiale era<br />
poi confluito nel terzo volume dell’Edizione<br />
Nazionale, sotto il titolo Scritti<br />
garibaldini (1986). La scelta di Del Vecchio<br />
è stata allora duplice: da una parte<br />
ha riportato integralmente i non pochi<br />
scritti giornalistici di Abba “estravaganti”<br />
– ossia rimasti fuori dalle<br />
precedenti citate raccolte – conservati<br />
dalla famiglia o comparsi sui giornali<br />
stranieri; dall’altra non ha rinunciato<br />
a dar conto della intera attività pubblicistica<br />
dell’autore, ristabilendo all’interno<br />
del tomo l’ordine cronologico cui<br />
Abba e Castellini avevano deciso di rinunciare<br />
optando per quello tematico.<br />
In questo modo il libro riporta i testi<br />
integrali degli “estravaganti” ed il titolo<br />
e la storia editoriale di tutti gli articoli<br />
già ospitati nel volume III dell’Edizione<br />
Nazionale – cui rimanda per la<br />
loro lettura –, in base alla data della loro<br />
prima pubblicazione.<br />
Il rigore filologico della raccolta è confermato<br />
inoltre dal fatto che per gli articoli<br />
apparsi su «El Telégrafo Marítimo»<br />
di Montevideo, non essendo possibile<br />
risalire all’originale in italiano, il<br />
curatore ha optato per la pubblicazione<br />
esclusivamente in lingua spagnola, e<br />
dall’attenta operazione di revisione linguistica<br />
per la normalizzazione della<br />
punteggiatura e dell’ortografia in riferimento<br />
ai nomi propri.<br />
I temi affrontati da Abba nei suoi interventi<br />
risultano molto vari. Ci sono ovviamente<br />
in primo piano i ricordi personali<br />
e le commemorazioni del Risorgimento<br />
in generale e della sua esperienza<br />
garibaldina in particolare, con riferimenti<br />
quindi non solo a Garibaldi e<br />
Mazzini, ma anche ad altri personaggi,<br />
conosciuti dall’autore, più o meno noti,<br />
ma comunque importanti. La dimensione<br />
ufficiale convive così con quella<br />
personale.<br />
Egli non trascura, d’altra parte, né la<br />
politica locale né quella europea. Nel<br />
primo caso, numerosi contributi testimoniano<br />
l’interesse per gli interventi<br />
pubblici di Giuseppe Zanardelli, le attività<br />
culturali dell’Ateneo di Brescia, la<br />
rievocazione delle Dieci Giornate, la fi-