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284<br />

C IVILTÀ B RESCIANA<br />

no lunghi dei vari e numerosi scritti<br />

dell’autore); manca infatti ormai solo il<br />

libro che raccoglierà gli indici e la bibliografia.<br />

Il presente testo, la cui venuta alla luce<br />

è coincisa con il centenario della morte<br />

dell’Autore, è stato curato da Antonio<br />

Del Vecchio, il quale, reperendo materiali<br />

oltre che in Italia anche nelle biblioteche<br />

di Montevideo e Buenos Aires,<br />

ha posto la parola fine al recupero<br />

della produzione giornalistica di Abba.<br />

La collaborazione di quest’ultimo con<br />

quotidiani e periodici coprì un arco di<br />

tempo assai lungo, che si estese dal<br />

1877 al 1910. Egli fu una firma nota<br />

non solo ai lettori della Penisola, ma<br />

anche a quelli di origine italiana residenti<br />

in Uruguay, Argentina e probabilmente<br />

Stati Uniti d’America. I rapporti<br />

con il Sud America erano dovuti<br />

al fatto che alcuni suoi parenti là trasferitisi<br />

gli richiesero una regolare corrispondenza<br />

giornalistica, in considerazione<br />

della fame di notizie dalla madrepatria<br />

nella numerosa comunità<br />

italiana emigrata fin dall’inizio dell’Ottocento.<br />

Alcuni degli interventi –<br />

comunque – erano già stati editi da<br />

Abba stesso nel volume Cose garibaldine<br />

(1907) ed altri erano stati dati alle<br />

stampe da Gualtiero Castellini in tre<br />

raccolte postume, pubblicate tra il<br />

1912 ed il 1913 (Ritratti e profili, Ricordi<br />

garibaldini, Meditazioni sul Risorgimento).<br />

Tutto questo materiale era<br />

poi confluito nel terzo volume dell’Edizione<br />

Nazionale, sotto il titolo Scritti<br />

garibaldini (1986). La scelta di Del Vecchio<br />

è stata allora duplice: da una parte<br />

ha riportato integralmente i non pochi<br />

scritti giornalistici di Abba “estravaganti”<br />

– ossia rimasti fuori dalle<br />

precedenti citate raccolte – conservati<br />

dalla famiglia o comparsi sui giornali<br />

stranieri; dall’altra non ha rinunciato<br />

a dar conto della intera attività pubblicistica<br />

dell’autore, ristabilendo all’interno<br />

del tomo l’ordine cronologico cui<br />

Abba e Castellini avevano deciso di rinunciare<br />

optando per quello tematico.<br />

In questo modo il libro riporta i testi<br />

integrali degli “estravaganti” ed il titolo<br />

e la storia editoriale di tutti gli articoli<br />

già ospitati nel volume III dell’Edizione<br />

Nazionale – cui rimanda per la<br />

loro lettura –, in base alla data della loro<br />

prima pubblicazione.<br />

Il rigore filologico della raccolta è confermato<br />

inoltre dal fatto che per gli articoli<br />

apparsi su «El Telégrafo Marítimo»<br />

di Montevideo, non essendo possibile<br />

risalire all’originale in italiano, il<br />

curatore ha optato per la pubblicazione<br />

esclusivamente in lingua spagnola, e<br />

dall’attenta operazione di revisione linguistica<br />

per la normalizzazione della<br />

punteggiatura e dell’ortografia in riferimento<br />

ai nomi propri.<br />

I temi affrontati da Abba nei suoi interventi<br />

risultano molto vari. Ci sono ovviamente<br />

in primo piano i ricordi personali<br />

e le commemorazioni del Risorgimento<br />

in generale e della sua esperienza<br />

garibaldina in particolare, con riferimenti<br />

quindi non solo a Garibaldi e<br />

Mazzini, ma anche ad altri personaggi,<br />

conosciuti dall’autore, più o meno noti,<br />

ma comunque importanti. La dimensione<br />

ufficiale convive così con quella<br />

personale.<br />

Egli non trascura, d’altra parte, né la<br />

politica locale né quella europea. Nel<br />

primo caso, numerosi contributi testimoniano<br />

l’interesse per gli interventi<br />

pubblici di Giuseppe Zanardelli, le attività<br />

culturali dell’Ateneo di Brescia, la<br />

rievocazione delle Dieci Giornate, la fi-

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