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D ALLA “ PASTORELLA” DI F. P ETRARCA AL “CERF BLANC”<br />

costituì il ‘giardino meraviglioso’ dove la sua poesia poteva essere coltivata,<br />

e poiché i compositori necessitavano di ‘nuclei semantici fertili e<br />

persuasivi’ si rivolsero al Canzoniere come a un prontuario di moduli e<br />

di atteggiamenti espressivi. Più tardi, con l’esaurirsi del secolo, il madrigale<br />

Non al suo amante più Diana piacque conobbe le musiche di Luca<br />

Marenzio e apparve nel suo Primo libro de madrigali a quattro voci stampato<br />

a Venezia dal Gardano nel 1585 42 .<br />

Ma a Brescia il testo di questo madrigale era già noto da molto tempo,<br />

prima ancora di entrare nei libri petrucciani.<br />

* * *<br />

Tre decenni prima che il madrigale Non al suo amante più Diana piacque<br />

uscisse per le stampe di Ottaviano Petrucci, esattamente nel 1470, Vindelino<br />

da Spira stampava a Venezia il Canzoniere e i Trionfi del Petrarca.<br />

Delle cento copie stampate, ne rimangono attualmente ventisette, presenti<br />

per lo più in biblioteche americane: fra le rimaste, c’è quella conservata<br />

presso la Biblioteca Queriniana (Inc. G.V.15). Questa copia tra il<br />

1491 e il 1497 era interamente chiosata e decorata con illustrazioni 43 .<br />

L’autore delle postille e delle illustrazioni era Antonio Grifo, di origine<br />

veneta, uomo colto, amante della poesia, letterato professionista, miniatore<br />

dilettante, compìto cortigiano e ricercato uomo di mondo 44 , attivo<br />

alla corte di Ludovico il Moro tra il 1491 e il 1497 come lettore di Dante<br />

e di Petrarca per l’entourage di Ludovico e di sua moglie, Beatrice d’Este 45 .<br />

42 Sul rapporto Petrarca-Marenzio esistono molte e importanti pubblicazioni. Ultima nel<br />

tempo e senza pretese di esaustività, M.T. ROSA BAREZZANI, Da “L’aura serena che fra verdi<br />

fronde” a “Crudele, acerba, inesorabil morte”: un percorso di Luca Marenzio sulle rime di<br />

Francesco Petrarca, in corso di stampa per l’Ateneo di Brescia.<br />

43 La copia esistente in Queriniana, incompleta, consta di 154 carte; 28 fogli risultano<br />

mancanti. L’incunabolo è ripresentato in edizione anastatica, Brescia 1995. Postfazioni<br />

di E. SANDAL, Dal Petrarca di Vindelino al Petrarca di Antonio Grifo, pp. III-X, e di P. GIBEL-<br />

LINI, Il Maestro Queriniano, pp. XI-XVI. Nell’anastatica le carte mancanti sono restituite<br />

mutuandole dalla copia della Biblioteca Trivulziana di Milano (Inc. Petr. 1).<br />

44 MARIANI CANOVA, Antonio Grifo illustratore, p. 154 aggiunge «uomo di lettere e di torneo,<br />

patito della moda e dello spettacolo, dedito alla frequentazione di una società brillante<br />

e cortigiana».<br />

45 Secondo G. ZAGANELLI, La storia del Petrarca e la favola del Grifo. Costruzioni narrative,<br />

«Annali Queriniani» nr. III (2003), pp. 85-86, alla stessa mano viene attribuito un ma-<br />

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