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M ARIA T ERESA R OSA B AREZZANI<br />
chi dell’amante sgorgano più copiose le lacrime nel mese di aprile, nella<br />
ricorrenza dell’innamoramento. Nella canzone CXXXV Qual più diversa e<br />
nova alla loro descrizione funge da preambolo la citazione di tre cose altrettanto<br />
stupefacenti: la fenice, più volte richiamata nel Canzoniere, la<br />
pietra-calamita e la «fera angelica innocente» ossia il mitico catoblepa<br />
(‘che guarda in basso’), animale fantastico di indole tranquilla, dimorante<br />
presso le sorgenti del Nilo e dotato della proprietà di uccidere chiunque<br />
lo guardasse 110 . Fontane e fonti prodigiose, alle quali possiamo aggiungere<br />
la sorgente di Ippocrene non apertamente citata da Petrarca, ma richiamata<br />
da Antonio Grifo nell’illustrazione del sonetto sopra citato.<br />
Altrettanto prodigiosa è la fontana che costituisce l’argomento del poema<br />
narrativo di Machaut, il Dit de la Fonteinne Amoureuse 111 , ambiguamente<br />
sospeso tra sogno e realtà, i cui protagonisti possono essere identificati nel<br />
duca di Berry e in Machaut suo amico e confidente. Al centro di un magnifico<br />
giardino, la fontana amorosa dona la proprietà di amare fortemente<br />
a chi ne beve l’acqua; ai due protagonisti, entrambi già coinvolti<br />
nel sentimento, induce il sonno e, con questo, consolanti sogni amorosi.<br />
Gli argomenti che si possono trattare sono molti e non c’è che da scegliere:<br />
la nascita protetta dalle figure beneauguranti che circondano sia<br />
Laura (Il dì che costei nacque, dalla canzone CCCXXV Tacer non posso),<br />
sia Pietro da Lusignano (La Prise d’Alexandrie) 112 . Altre riflessioni possono<br />
essere suggerite dall’Amore come instrumentum regni così come è ricordato<br />
dai due poeti:<br />
Ego monstrabo tibi amatorium sine medicamento, sine herba, sine ullius<br />
venefice carmine. Si vis amari, ama 113 .<br />
che Petrarca riporta nell’Orazione tenuta in Parigi il 13 gennaio 1361 in<br />
presenza del re Giovanni II dopo la liberazione dalla prigionia 114 .<br />
110 PLINIO, Nat. Hist., VIII, 32, 77.<br />
111 Si veda alla p. 23 e alla nota 105.<br />
112 La Prise d’Alexandrie, lungo poema (8886 versi in strofe di octosyllabes) elaborato fra il<br />
1370 e il 1372 e dedicato alla memoria del re di Cipro, Pietro da Lusignano. L. DE MAS LA-<br />
TRIE, La Prise d’Alexandrie ou chronique du roi Pierre Ier, Geneva 1877; Rist. Osnabrück 1968.<br />
113 SENECA, Ad Lucil., IX, 6. Il corsivo è mio.<br />
114 Rimando alla nota 104.