You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
B RESCIA NEL N OVECENTO<br />
in fondo quanto avvenne nella società bresciana. Furono anni di complessità<br />
estrema» 8 .<br />
L’evocato confronto con la modernità avveniva infine in termini di pratica<br />
e assimilazione prima, rapida ascesa e declino poi della cultura politica<br />
con la quale nel Bresciano ci si era impegnati per rendere concreta,<br />
anche e soprattutto a livello amministrativo territoriale, la progressiva<br />
e mai scontata conquista della democrazia come strumento di regolazione<br />
e funzionamento del sistema politico centrale ma anche locale.<br />
Questo processo ha a che fare in generale con il progressivo ingresso<br />
delle masse nell’arengo politico e, soprattutto a Brescia, con il crescente<br />
protagonismo dei cattolici nello stesso ambito.<br />
Sin dal tornante del secolo, tra Otto e Novecento, come ha sostenuto Roberto<br />
Chiarini, «la deroga dei cattolici dall’astensionismo elettorale innesta<br />
un processo di progrediente smantellamento della presa liberale sulle<br />
istituzioni (dal comune capoluogo ai comuni periferici, dall’amministraizone<br />
provinciale alla rappresentanza parlamentare). Contestualmente,<br />
sul piano nazionale, le convulsioni politiche di fine secolo attizzatesi<br />
sullo sfondo di un’acuita frattura di classe inducono la classe dirigente<br />
a depotenziare la frattura Stato-Chiesa per favorire un ralliement<br />
con i cattolici. Il risultato è che si interrompe la consueta pratica di attiva<br />
collaborazione tra l’autorità governativa e le èlites liberali periferiche<br />
impegnate nella lotta alle organizzazioni cattoliche. I liberal-progressisti<br />
bresciani si trovano così spogliati sia del monopolio della rappresentanza<br />
politica sia dell’appoggio condiscendente delle istituzioni» 9 .<br />
Prendeva inizio così un lungo – a tratti anche drammatico – percorso di<br />
democratizzazione avente come protagonisti il movimento socialista e<br />
quello cattolico, certamente non ponibili sullo stesso piano: in effetti, a<br />
ben vedere, «il tratto saliente dell’esperienza provinciale, più che nella<br />
prolungata subalternità socialista al patrimonio politico-culturale di<br />
matrice risorgimentale, è però nel ruolo e nel significato della presenza<br />
cattolica. Questa, dopo essersi come rifugiata nelle profondità della società<br />
civile per sfuggire alle tempeste della società politica e delle istituzioni,<br />
si è venuta dotando di nuove forme di aggregazione che per la lo-<br />
8 E. GIAMMANCHERI, La brescianità vive nelle opere dei cattolici, in Ritratti di città. Brescia com’era,<br />
Brescia com’è: conversazioni sugli ultimi cinquant’anni, Brescia 1995, p. 92.<br />
9<br />
CHIARINI, La modernizzazione a Brescia, p. 220.<br />
259