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I MULINI DI G OGLIONE. IL MULINO SUL C HIESE<br />

mune e mastro Barlino costituisce un altro utile indizio riguardo il limite<br />

cronologico post quem della promulgazione delle due disposizioni<br />

statutarie di cui stiamo trattando.<br />

Verso la fine degli anni Cinquanta del Duecento il consolidamento sul<br />

territorio ebbe un rallentamento per via delle signorie straniere che inevitabilmente<br />

indebolirono il potere delle magistrature cittadine. Il primo<br />

settembre 1258, dopo la vittoria di Torricella sull’esercito bresciano,<br />

entrava in città il nuovo signore: Ezzelino da Romano. Mentre gli avversari<br />

politici fuggivano dalle persecuzioni e si raccoglievano a Orzi, il<br />

resto del territorio bresciano era già in mano ai ghibellini 49 . Nonostante<br />

questo nel Pedemonte non mancarono incursioni e saccheggi delle bande<br />

ezzeliniane ai comandi di Furone rivolte soprattutto contro enti monastici<br />

come il cenobio di San Pietro in Monte di Serle 50 .<br />

Morto Ezzelino, dopo la battaglia di Cassano d’Adda del 27 settembre<br />

1259 persa contro una lega di Comuni, la signoria passò nelle mani di<br />

Oberto Pelavicino 51 . Ma è con la signoria del re Carlo d’Angiò dal 1270 che<br />

possiamo notare accordi col Comune di Brescia di un certo interesse per<br />

noi 52 . Come quello che il re, nominato podestà a vita, doveva considerare<br />

come suoi nemici i nemici della Chiesa e coloro che offendevano il Comune<br />

o la parte intrinseca; inoltre il re poteva trattare con gli estrinseci 53 di Brescia<br />

desiderosi di trovare un accordo. Un effetto del trattato fu un capitolo<br />

degli statuti che ordinava al podestà di fare indagini sulle torri e nelle case<br />

dei malesardi traditori del Comune che parteggiarono per Guido Novello 54 :<br />

MILESI e altri, Storie d’acque, di terre e di uomini. Consorzio di bonifica Medio Chiese, Calcinato<br />

2002, pp. 63-64.<br />

49<br />

ODORICI, Storie bresciane, VI, p. 157.<br />

50 E. CAU, L’archivio e le carte, introduzione a Le carte di San Pietro in Monte, pp. XXI-XXIX.<br />

51 Storia di Brescia, I, pp. 682-686.<br />

52 ODORICI, Storie bresciane, VI, pp. 197-202. Accordi del 22 maggio 1270.<br />

53 Col termine «estrinseci» si intendono sia i malesardi che i confinati (cfr. il capitolo degli<br />

statuti del 1281 in ODORICI, Storie bresciane, VIII, p. 33).<br />

54 Corradino Novello, cioè Corradino di Svevia figlio quindicenne di Corrado IV secondogenito<br />

di Federico II, fece una campagna militare tesa a togliere a Carlo d’Angiò il regno<br />

di Sicilia. Il suo esercito passò per Trento, Verona, il bresciano e il cremonese facendo<br />

risorgere nuove speranze ghibelline. Venne sconfitto il 23 agosto 1268 a Tagliacozzo e<br />

successivamente decapitato (cfr. Storia di Brescia, I, pp. 685-686).<br />

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