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B RESCIA NEL N OVECENTO<br />

panico e di corsa agli sportelli, di danni inferti agli azionisti ed alla fiducia<br />

nel sistema creditizio locale, di vicende legali giudiziarie e processuali<br />

che si sarebbero trascinate ancora per qualche anno 21 .<br />

Per quanto concerne gli esiti della seconda guerra mondiale 22 , dovendo<br />

tralasciare i danni morali e sociali causati del conflitto, vale la pena anche<br />

solo di accennare ai danni materiali. Immediatamente dopo la Liberazione,<br />

bisognava infatti fare i conti con le macerie presenti sul territorio<br />

provinciale, ed in particolare in città. Come noto «tra il 14 febbraio<br />

1944 e l’8 aprile ’45 la città di Brescia fu sottoposta a massicci bombardamenti<br />

anglo-americani, che colpirono il centro cittadino e la zona<br />

circostante la linea ferroviaria, causando numerose distruzioni. Particolarmente<br />

rovinosi furono i bombardamenti del 13 luglio 1944 e del 2<br />

marzo 1945. I danni causati dai bombardamenti si possono così quantificare:<br />

risultarono completamente distrutti 135 fabbricati per un totale<br />

di 2.115 vani. Inoltre risultarono gravemente danneggiati 615 fabbricati,<br />

con 3.057 locali distrutti, 6.820 gravemente danneggiati e<br />

4.154 lievemente danneggiati. Infine altri 1.336 fabbricati, pari a<br />

19.052 vani, furono lievemente danneggiati. Complessivamente, le costruzioni<br />

sinistrate risultarono 2.086 e i vani danneggiati 35.198, pari<br />

al 35,2% del totale dei vani esistenti. Questo “grado di sinistramento”,<br />

come allora veniva definito, comportava l’inclusione di Brescia tra le<br />

città gravemente sinistrate ai sensi del d.m. 18 luglio 1946» 23 .<br />

21 G. GREGORINI, Banche e banchieri a Brescia nel primo Novecento: dal Banco Mazzola Perlasca<br />

all’Unione bancaria nazionale (1903-1917), «Bollettino dell’Archivio per la storia del movimento<br />

sociale cattolico in Italia», a. XXXV, nr. 3 (2000), pp. 217-339; ID., Banche e banchieri<br />

a Brescia nella prima metà del Novecento: dal Banco Mazzola Perlasca all’Unione bancaria<br />

nazionale, in Regole e mercati: fiducia, concorrenza e innovazioni finanziarie nella storia<br />

creditizia italiana, a cura di G. Conti e T. Fanfani, Pisa 2002, pp. 193-211; ID., Banche e<br />

banchieri a Brescia nel primo Novecento: dal Banco Mazzola Perlasca all’Unione bancaria nazionale<br />

(1918-1932), «Bollettino dell’Archivio per la storia del movimento sociale cattolico<br />

in Italia», a. XXXVII, nr. 2-3 (2002), pp. 107-200; M. PEGRARI, L’Unione bancaria nazionale.<br />

Nascita, ascesa e declino di una grande banca lombarda (1903-1932), Brescia 2004.<br />

22 G. GREGORINI, Problemi e scelte nell’economia e nella società bresciane dopo la Liberazione,<br />

in Dopo la liberazione. L’Italia nella transizione tra la guerra e la pace: temi, casi, storiografia,<br />

a cura di I. Botteri, Brescia 2008, pp. 297-310.<br />

23 A. DI GENNARO, D. DOMINICO, M. LOVATTI, La ricostruzione edilizia a Brescia (1945-<br />

1953), in Brescia negli anni della ricostruzione 1945-1949, a cura di R. Chiarini, Brescia<br />

1981, p. 247.<br />

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