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I MULINI DI G OGLIONE. IL MULINO SUL C HIESE<br />

aprendo dei nuovi censi, rendendo così perpetua una crisi economica che<br />

li portava sull’orlo del fallimento 6 . È ovvio che in tale situazione la dispendiosa<br />

manutenzione veniva spesso a mancare e le condizioni in cui i mugnai<br />

erano costretti a lavorare erano costantemente precarie.<br />

In tempi più vicini a noi la famigerata tassa sul macinato del 1869 mandò<br />

in rovina l’attività di molti opifici che vennero definitivamente abbandonati.<br />

Viste le innovazioni tecnologiche di inizio Ottocento, era definitivamente<br />

tramontata anche la speranza, per i nostalgici, di un ritorno dei<br />

«tempi migliori». I secolari mulini ad acqua vennero gradualmente sostituiti<br />

dai primi mulini a vapore, in grado di garantire un movimento continuo<br />

e uniforme alle mole. Gli ultimi vecchi mulini a ruota idraulica resistettero<br />

tenacemente, ma alla fine dovettero segnare il passo.<br />

Chiese, case municipali e mulini svolsero un ruolo centrale anche nella<br />

storia del piccolo Comune di Goglione che, con tutta probabilità, si formò<br />

nella metà del Duecento in occasione dei lavori di ampliamento del<br />

canale Naviglio Grande bresciano. Sicuramente uno dei principali artefici<br />

fu quel mastro Barlino di Goglione che stipulò un contratto con la<br />

città di Brescia per la risistemazione del Naviglio e che compare anche<br />

nelle carte del monastero di San Pietro in Monte 7 .<br />

I capi famiglia del piccolo territorio pedemontano iniziarono a riunirsi<br />

presso un edificio posto nella piccola contrada di Mosina, menzionato<br />

in una pergamena del 12 giugno 1407 8 . L’edificio rimase sede municipale<br />

anche dopo il 1792 quando le quattro contrade della parte superiore<br />

del territorio si separarono dalle quattro di sotto dando vita a due<br />

Comuni distinti con le rispettive sedi municipali. In questo frangente a<br />

determinare la secessione fu una secolare lite che ebbe origine da una<br />

6 Cfr. G. BELOTTI, F. SPINELLI, C. TRECROCI, Norme antiusura, prestiti e tassi d’interesse a Brescia,<br />

1425-1789, in Saggi di storia monetaria, a cura di F. Spinelli e C. Trecroci, Milano<br />

2008, pp. 24-25.<br />

7 Archivio Segreto Vaticano, Fondo Veneto. Pergamena 3107: 1281 luglio 20, alla presenza<br />

di «magister» Baratolo di Goione e sotto la supervisione di un monaco del monastero<br />

di San Pietro, Pegulla, figlio del fu Ulzato di Paitone acconsente a condividere con Ognabene<br />

bottaio di Nuvolento l’affitto annuale di un mulino non meglio identificato fino al<br />

termine della concessione.<br />

8 Si tratta di una «solutio monasteri ab illis de Vallibus» rogata in «villa de Mossina de<br />

Goyono sita subter portichu domus Communis de Goyono» (Archivio Segreto Vaticano,<br />

Fondo Veneto. Pergamena 3827).<br />

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