You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
258<br />
G IOVANNI G REGORINI<br />
Come ha documentato Pier Antonio Lanzoni, «già avviata sul finire degli<br />
anni Sessanta, la stagione della contestazione investì la Chiesa bresciana<br />
in modo particolarmente acuto nel decennio successivo. Come è<br />
stato al riguardo rilevato “per circa un decennio la società e la Chiesa<br />
furono scosse nel profondo […]. In poco tempo la critica a tutto ciò che<br />
costituiva, o si richiamava a una realtà istituzionale, dilagò con forza<br />
distruttiva. L’istituzione, qualunque fosse, era giudicata l’origine di<br />
ogni deviazione, il tradimento dei più nobili ideali, l’ostacolo alla realizzazione<br />
di un’esperienza pienamente umana e cristiana”. Tra i vari settori<br />
della vita diocesana bresciana, il clero fu forse quello che conobbe<br />
più di altri tensioni e difficoltà. […] Anche il settore dell’associazionismo<br />
laicale conobbe negli anni Settanta un momento di particolare difficoltà.<br />
L’Azione cattolica bresciana subì una forte contrazione numerica,<br />
con un calo di iscritti da oltre ventimila nel 1970 a poco meno di ottomila<br />
nel 1979. Nonostante gli interventi di sostegno da parte del vescovo<br />
Morstabilini, l’Azione cattolica faticò non poco a tradurre a livello<br />
locale la linea della “scelta religiosa” e a individuare nuove modalità<br />
di organizzazione e di proposta» 7 .<br />
Certo è che, tornando ad alcune precise espressioni di Enzo Giammancheri,<br />
il tessuto di fondo che la società bresciana aveva ereditato dalle<br />
stagioni precedenti «fu sottoposto a tensioni fortissime negli anni<br />
Sessanta e Settanta. In diversi punti sembrò allora cedere. Furono gli<br />
anni della contestazione, ma anche gli anni in cui maturarono il clima<br />
e la situazione che nel 1974 portarono alla strage di piazza della Loggia.<br />
La contestazione fu un movimento ancora oggi non valutato in<br />
modo adeguato. Tanto di essa andava buttato via, la confusione, la<br />
violenza, l’ipocrisia di credersi rivoluzionari a poco prezzo, quel marxismo<br />
in pillole che riduceva un pensiero importante ad un insopportabile<br />
“deux ex machina” che va bene per tutti gli usi; ma tanto è stato<br />
buttato via che sarebbe stato bene conservare e considerarlo un utile<br />
ammonimento della storia. Ma il fatto più grave di quegli anni fu<br />
l’incrinatura, anzi la rottura della compattezza morale. Poiché la matrice<br />
della morale comune era la fede cristiana, bisogna con lealtà e<br />
realismo guardare a cosa avvenne in casa dei cattolici per capire fino<br />
7 P.A. LANZONI, La stagione postconciliare, in A servizio del Vangelo, pp. 87-90.