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“LO MEGLIO SARIA NON HAVER PARCIALITÀ”<br />

uffici 79 . L’intervento di Charles d’Amboise al Consiglio 80 , oltre ad indicare<br />

le direttive della riforma, può essere stimolo di riflessione: è definito<br />

come Terminatio illustrissimi domini magistri pro reformatione Consilii.<br />

L’Amboise si esprime in questi termini: «Essendo nata controversa nela<br />

cità di Bressa e lamentarsi alcuni deli gentilhomeni, maxime li habitanti<br />

in Citadella, quali dicevano essere stati loro fedelissimi al quondam Illustrissimo<br />

duca Filippo [Maria Visconti]; essere stati poi mal tractati<br />

sotto la dominazione de’ venetiani precipue in essere tenuti exclusi dali<br />

officij […]. Parendoli loro conveniente, sotto il fedelissimo dominio Regio,<br />

exere reintegrati ali loci de soy predecessori […]». È evidente che<br />

l’Amboise sta parlando dei ghibellini, ed è interessantissimo evidenziare<br />

com’è descritta l’evoluzione delle loro posizioni politiche “internazionali”<br />

nel corso del XV secolo: si nota un’assoluta coerenza e costanza<br />

nella scelta della posizione politica, dalla fedeltà a Filippo Maria, agli<br />

scontri con la Serenissima e con i rappresentanti del governo marciano<br />

(probabilmente molto ingigantiti al cospetto dell’Amboise di quanto invece<br />

non fossero effettivamente), all’accordo con il dominio Regio per essere<br />

reintegrati in una posizione che dichiarano di aver perso, di fatto,<br />

con l’avvento di Venezia. Si può quindi dire che, almeno per lo schieramento<br />

ghibellino bresciano, sia tangibile una effettiva coesione di intenti<br />

su scala cittadina, ma anche una tradizionale compattezza nel suo<br />

schierarsi per i sostenitori della propria pars.<br />

La partialità vent’anni dopo. Anche diversi anni dopo rispetto ai fatti<br />

del 1509-1512 il Nassino torna sul tema delle divisioni politiche cittadine,<br />

in un unico passo denso però di significato. Riportando infatti il<br />

verbale della seduta di insediamento del nuovo consiglio cittadino del<br />

1542, il cronista si lascia andare ad alcune considerazioni emblemati-<br />

79 A.S.C., Provvisioni, 29 agosto, 13 e soprattutto 18 settembre 1509: per questa seduta<br />

cfr. Provvisioni, b. 522 (1509-1510), ff. 31v-32r.<br />

80 Riportato in A.S.C., Provvisioni, b. 522 (1509-1510), ff. 32v-33v. Gli abitanti di cittadella<br />

che figurano nel Consiglio Cittadino sono Maggi, Ugoni, Fisogni, Calzaveglia, Feroldi,<br />

Coccaglio, Gambara, Baiguera, Palazzo, Emili. Sono 52 in tutto, ma ad essi vanno<br />

aggiunti 6 personaggi definiti «habitantes in Citadella non… de Citadella»: 3 Confalonieri<br />

e Cesare, Ettore ed Achille Martinengo. A.S.C., Provvisioni, 22 settembre. A.S.C., b.<br />

522 (1509-1510), ff. 35v-36r. Si veda a questo proposito anche A. ZANELLI, Brescia sotto<br />

la Signoria di Filippo Maria Visconti, 1421-1426, Torino 1892.<br />

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