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I MULINI DI G OGLIONE. IL MULINO SUL C HIESE<br />
Nonostante il custode fosse di Goglione, il mulino oggetto della controversia<br />
era quello di Cantrina 17 . Probabilmente era uno dei tanti che il cenobio<br />
possedeva sparsi sul territorio. Notizie certe dell’esistenza di un<br />
mulino a Goglione si trovano in una pergamena del 2 settembre 1184<br />
in cui sono state redatte le deposizioni dei testi prodotti da Acerbo di Pospesio<br />
contro la famiglia Prandoni in merito ad alcuni possedimenti<br />
avuti in feudo dal monastero benedettino. Sia Panicus de Gavardo che Sina<br />
de Nuvolento testimoniarono che Bernardo da Pospesio aveva fatto<br />
richiesta all’abate di un’investitura già 40 anni prima, cioè nel 1144<br />
circa, di un feudo comprendente un mulino ad una ruota sul fiume<br />
Chiese. L’investitura non andò a buon fine «propter impedimentum ipsorum<br />
Boemiorum» 18 . Oddo de Flina con la sua testimonianza fu più<br />
preciso e disse che quando Bernardo chiese all’abate l’investitura, l’abate<br />
domandò: «Ubi est feudum istud?» e Bernardo «dixit unam rotam<br />
esse molendini in Clesim per medium Goionum» 19 .<br />
Probabilmente un Comune autonomo non era ancora stato istituito; è<br />
invece accertato che ci fu una presa di possesso del territorio pedemontano<br />
da parte dell’uomo a seguito dei lavori di bonifica intrapresi, dopo<br />
il Mille, nella parte settentrionale dai Lavellongo, nobili beneficiari della<br />
mensa vescovile di Brescia, e in quella meridionale dai benedettini di San<br />
Pietro in Monte di Serle. Contemporaneamente si formarono minuscoli<br />
nuclei abitativi, habitatores loci, sparsi senza un ordine apparente e alcuni<br />
abitanti delle piccole comunità cominciarono a comparire nei documenti<br />
del sec. XII 20 .<br />
È invece assodato che il Comune di Goglione era già formato e operativo<br />
a partire dalla seconda metà del Duecento. Lo possono testimoniare<br />
17 Cfr. Le carte di San Pietro in Monte, doc. 103 del 12 marzo 1184 (p. 274) dove si parla<br />
del mulino «Supra ripam fluminis Clesi, sub monte de Cantrina»; inoltre cfr. docc. 107,<br />
109 e 115 che riguardano sempre il medesimo mulino. In quest’ultimo documento, del<br />
27 agosto 1186, si attesta l’esistenza di un vecchio e di un nuovo mulino sulla riva del<br />
fiume Chiese in località Reghone (pp. 328-329).<br />
18 Il riferimento è alla battaglia di Vallio avvenuta nel 1158 in occasione della seconda discesa<br />
in Italia dell’imperatore Federico Barbarossa. Nell’occasione furono protagoniste le<br />
avanguardie boeme di Ladislao II, alleato dell’imperatore.<br />
19 Le carte di San Pietro in Monte, pp. 278-284.<br />
20 Cfr. A. MOSCONI, Il paese di Prevalle, Brescia 1984, pp. 121-122.<br />
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