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190<br />
G IULIO M ERICI<br />
dimenti politici e con un’ impronta feudatario-terriera, egemonizzava<br />
l’assemblea parlamentare che, pur priva delle attribuzioni di corpo sovrano<br />
godute durante la signoria dei Patriarchi, […] aveva conservato<br />
ancora ampi poteri nel governo della provincia. Dall’altra il partito degli<br />
zamberlani [o guelfi] era ispirato e diretto da casa Savorgnan, che<br />
per prestigio, potenza e ricchezza, provenienti da un vastissimo patrimonio<br />
terriero, da numerosi feudi, dai traffici mercantili, dagli appalti<br />
pubblici, dalla partecipazione alle imprese artigianali, sovrastava nettamente<br />
le altre famiglie nobili friulane […]. I Savorgnan cercavano di ridimensionare<br />
i poteri istituzionali del Parlamento, favorendo una dilatazione<br />
dei poteri del Consiglio e delle assemblee cittadine» 163 . Come, invece,<br />
si vedrà nel paragrafo successivo il potere di Avogadro e Gambara<br />
aveva identica natura feudale e, specialmente dopo la Serrata del 1488,<br />
il Consiglio generale cittadino rappresentava un contraltare al potere di<br />
entrambi. Non sarebbe dunque stato possibile, a Brescia, che una delle<br />
due famiglie si facesse carico degli interessi politici dei rurali, dato che<br />
parte del loro successo politico ed economico era basato sulle prerogative<br />
giurisdizionali esercitate nei feudi.<br />
Ma anche tutta la cornice antropologica che a Udine ruotava attorno<br />
allo scontro fazionario, e che coinvolgeva direttamente tutte le classi<br />
sociali, sembra una caratteristica non accomunabile. «Le manifestazioni<br />
cittadine, le grandi solennità religiose, la corsa del palio, le danze mascherate<br />
sotto la loggia di Udine, le annuali festività nei villaggi e tutti<br />
i cerimoniali di massa divenivano tutte occasioni per offrire una forte<br />
immagine di potenza, nell’intento di soggiogare gli incerti e di mortificare<br />
gli avversari. Ma erano anche motivo di zuffe e scontri sanguinosi<br />
[…] i seguaci dei rispettivi clan armi alla mano si contendevano borghi,<br />
piazze e strade, cercando di sopraffarsi in un crescendo di microconflittualità<br />
e di episodi sanguinosi, Le risse, i ferimenti e gli omicidi con un<br />
meccanismo di reciproche ritorsioni e vendette» 164 . Elemento comune<br />
tra Antonio Savorgnan e Luigi Avogadro è il tradimento della Serenissima<br />
in un momento in cui le sorti del conflitto che seguì la stipulazione<br />
della Lega di Cambrai pendevano decisamente a favore dell’Impero e<br />
163<br />
BIANCO, 1511. La ‘crudel zobia grassa, p. 39.<br />
164<br />
BIANCO, 1511. La ‘crudel zobia grassa, p. 43.