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172<br />
G IULIO M ERICI<br />
fatti, questi non risultano essere sostenuti dall’uso di risorse politicoeconomiche<br />
di primo ordine, ma dal sapiente utilizzo delle loro possibilità<br />
di mediatori: da un lato si facevano concessioni alle comunità di valle<br />
Trompia (per esempio nel 1471 i rappresentanti della comunità di<br />
Lumezzane stipularono con Pietro Avogadro una transazione per la<br />
quale i lumezzanesi avevano facoltà di eleggere un giudice con poteri<br />
nelle controversie sino alla somma di cinque lire 110 ) e intercessione presso<br />
il potere centrale per ottenere la continua riconferma, e l’eventuale<br />
ampliamento, dei privilegi concessi alle vallate bresciane da diverse signorie<br />
111 , dalla parte dei valligiani si assicurava un bacino di reclutamento<br />
di genti armate, essenziale per avere influenza sulla scena politica,<br />
locale e non. Infatti, sfruttando ancora Della Misericordia e continuando<br />
un parallelo tra la Valtrompia e la Valtellina, «disporre di seguiti<br />
obbedienti e solleciti e delle entrate che essi assicuravano era la<br />
condizione per conservare la propria posizione e soddisfare alcune richieste<br />
del principe, come la difesa militare del confine» 112 .<br />
Della Misericordia riporta un’ampia casistica di interventi dei nobili<br />
della Valtellina, in special modo ad opera dei Quadrio e dei Beccaria, in<br />
favore del proprio seguito e delle popolazioni residenti nelle zone da loro<br />
controllate, spesso utilizzando anche risorse proprie, al fine di mantenere<br />
il proprio status e il proprio ruolo all’interno del ducato di Milano.<br />
Molti degli interventi riportati sono simili ad alcuni messi in atto<br />
dalla famiglia Avogadro in favore degli homines della Valtrompia, che<br />
spaziano dalla difesa della comunità ad opere di mediazione presso la<br />
città di Brescia e lo stato veneziano 113 . Una forte differenza che appare<br />
tra i due contesti che tento di paragonare è la forte presenza, nell’area<br />
110 A.S.C., Fondo Avogadro-Fenaroli, busta 4.<br />
111 A.S.B., “raccolta privilegi” reg. B 2, f. 643; Ufficio del territorio, reg. G’. f. 86; Archivio<br />
di Stato di Venezia (= A.S.V.), Deliberazioni miste 1433-1436, Segreta, Senato, reg. 59 e<br />
reg. G 1, f. 10; A.S.B., Ufficio del Territorio, reg. G 1, 20.<br />
112<br />
DELLA MISERICORDIA, La ‘coda’ dei gentiluomini, p. 282.<br />
113 Esempi sono la protezione assicurata da Pietro Avogadro alla valle in occasione delle<br />
incursioni milanesi guidate del Carmagnola nel 1419; l’intercessione dello stesso Pietro<br />
affinché il comune di Brescia accettasse «come fratelli» i valtriumplini (1440) e la sua<br />
opera presso il Consiglio dei Dieci di Venezia per ottenere la riconferma dei privilegi malatestiani<br />
del 1409.