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I MULINI DI G OGLIONE. IL MULINO SUL C HIESE<br />

lapides et omne impedimentum quod in ipsa aqua esset in teritorio vestro»<br />

in modo tale che l’acqua potesse liberamente «labere et curere ad<br />

dictum molendinum domini abatis et monasterii sancti Petri in Monte<br />

sine aliquo impedimento» 64 .<br />

Il Comune di Goglione nuovo proprietario del mulino<br />

durante il dominio veneto<br />

Non ci sono riscontri documentali che ci indichino con certezza quando<br />

il mulino, posizionato sul lato destro del Chiese, divenne proprietà del<br />

Comune di Goglione.<br />

Il primo documento che attesta l’avvenuto passaggio, si trova in un registro<br />

antico conservato nell’archivio comunale, in cui è possibile consultare<br />

una convenzione del 31 dicembre 1507 tra il Comune e Betino<br />

Rebuschi di Calvagese per la costruzione, in contrada ponte Chiese, di<br />

un mulino in luogo del vecchio esistente. Dal documento si evince che<br />

Betino voleva costruire un «molendinum novum […] ubi iacet ad presens<br />

dictum molendinum vetus» e inoltre «facere edificare, et fabricare,<br />

seu fieri facere unam domum muratam et copatam» di determinate<br />

misure 65 . Molto probabilmente il vecchio mulino non era in buone condizioni<br />

o era addirittura caduto in disuso, e Betino ottenne dal Comune<br />

una investitura livellaria con l’obbligo di apportare «melioramenta» 66 .<br />

64 Archivio Segreto Vaticano, Fondo Veneto, Pergamena 3563, trascrizione di Giorgio Roncella.<br />

Si tratta della seriola che esce dal canale Naviglio detta Abate. I motivi della lite potranno<br />

essere definitivamente chiariti solo con la completa trascrizione delle pergamene<br />

di San Pietro in Monte dal 1200 in avanti.<br />

65 ACPrev., busta: «Documenti amministrativi antichi 1452-1777», reg.: «Concessione<br />

dell’Università del Naviglio di fabbricare ed erigere il molino. 1452 gennaio 31», cc. 15v-<br />

16. Questo documento è anche il più antico conservato nell’archivio comunale. Paolo<br />

Catterina ne ha pubblicato una traduzione in un opuscolo: Prevalle, una volta Goglione.<br />

1928-1998, Comune di Prevalle, Prevalle (BS), pp. 21-24.<br />

66 Il livello era un contratto mediante il quale il concedente dava un bene in godimento a<br />

un ricevente, o livellario, in genere per un lungo periodo a determinate condizioni e dietro<br />

pagamento di un canone annuo. Esso attribuiva un diritto reale di pieno godimento sulla<br />

cosa, tanto che comportava la capacità di trasferimento dello stesso diritto ad altri; una<br />

specie di signoria sulla cosa che distingueva il livellario dall’usufruttuario. Dopo il XIII<br />

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