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cb2010dicembre

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M ATTEO A VOGADRO<br />

d’altare, portata a termine tra il 1548 e il 1550, raffigurante I Santi<br />

Paolo, Girolamo, Giovanni, Caterina e Maddalena 72 per la chiesa di san<br />

Giuseppe, dove il padre fu sepolto. Questa pala attualmente è conservata<br />

presso la Pinacoteca Tosio-Martinengo di Brescia. Con il restauro eseguito<br />

nel 1965, si sono ritrovati gli stemmi degli Avogadro sui capitelli<br />

dei due pilastri che fiancheggiano l’abside 73 .<br />

La convivenza dello stemma Avogadro e di quello Gambara non è presente<br />

solo sul frontespizio del Thesaurus Ciceronianus, su cui si tornerà più<br />

avanti, e su una parete della casa di via Marsala, citata in apertura, ma<br />

anche nel palazzo-castello Avogadro 74 di Bagnolo Mella 75 . Questa residenza<br />

fu edificata negli anni ’60 del XVI secolo da Camillo, quondam<br />

Matteo, dove dall’alto medioevo sorgeva una fortezza distrutta nel 1440<br />

da Francesco Sforza 76 . La proprietà del palazzo, e dei 143 piò 77 di terra<br />

circostanti, è decisamente chiarita dalla scritta «CAMILLUS ADVOCATUS»<br />

scolpita su un edificio, fra l’arco d’ingresso e il timpano soprastante, e da<br />

una seconda iscrizione posizionata sopra l’ingresso del palazzo vero e<br />

proprio, sotto lo stemma Avogadro, recitante «CAMILLUS ADVOCATUS MATHEI<br />

VIRI CLARISS. F. AEDIFICAVIT – A.D. MDLX».<br />

Il vestibolo di questa struttura è affrescato con sei ritratti a figura intera<br />

che rappresentano personaggi della famiglia Avogadro. Ai lati della porta<br />

d’ingresso sono dipinte le figure di Pietro, capostipite del casato, e di Matteo,<br />

unico dei sei a non vestire abiti bellici ma abbigliato da giureconsulto;<br />

sulla parete di destra invece le raffigurazioni di Camillo, con una mano<br />

appoggiata sulla riproduzione del palazzo, e di uno dei suoi due fratelli.<br />

Il ritratto di Matteo, sebbene il Lechi dati questi affreschi ai primi<br />

vent’anni del XVII secolo 78 , è decisamente simile a quello riportato su<br />

72 Panazza, in Mostra di Girolamo Romanino, attribuisce la committenza citando F. CA-<br />

PRETTI, La chiesa di S. Giuseppe a Brescia, «Brixia Sacra», Brescia 1921, p. 185.<br />

73 Mostra di Girolamo Romanino, fig. 137.<br />

74 Oggi Palazzo Spada.<br />

75 Paese a 13 chilometri da Brescia, sulla strada per Cremona.<br />

76 LECHI, Le dimore bresciane, IV, p. 298.<br />

77 Misura di estensione terriera: 3 piò corrispondono circa ad un ettaro, dato che un piò<br />

corrisponde a 0,32553938 ettari, come è ricavabile da A. MARTINI, Manuale di metrologia<br />

ossia misure, pesi e monete, Torino 1883, p. 101.<br />

78<br />

LECHI, Le dimore bresciane, IV, p. 307.<br />

163

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