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176<br />

G IULIO M ERICI<br />

dei Martinengo 122 , che la riappacificazione tra l’Avogadro e Leonardo<br />

Martinengo si sia concretizzata attraverso una politica matrimoniale<br />

123 . Nel 1440, il figlio maggiore di Pietro, Giacomo, sposa Bianca Martinengo<br />

e, nello stesso anno, Pierfrancesco si ammoglia con una Martinengo<br />

(della quale si sa il casato ma non il nome, né il ramo). In più un<br />

nipote di Pietro Avogadro, Decio figlio di Giovanni Avogadro, attorno<br />

alla metà del XV secolo sposò Antonia Martinengo. L’unione tra le famiglie<br />

Avogadro e Martinengo potrebbe essersi rafforzata ulteriormente<br />

con l’unione dell’ultimogenito di Pietro, Luigi Avogadro, con Nostra<br />

Martinengo di Padernello, figlia di Antonio e nipote di Leonardo Martinengo<br />

da Barco.<br />

Applicabile solo parzialmente al contesto bresciano è ciò che afferma<br />

Francesco Somaini per il medesimo periodo a Milano: «Nel Quattrocento,<br />

in particolare, il guelfismo milanese aveva di fatto perduto quasi<br />

ogni contenuto politico-ideologico e si definiva più che altro per negazione.<br />

I guelfi cioè erano per lo più identificabili con coloro che di<br />

volta in volta si ritrovavano ad essere riconosciuti (e a riconoscersi)<br />

come gli avversari o come la controparte politica dei ghibellini» 124 .<br />

Questa analisi di Somaini si rifà, probabilmente, a quanto è asserito da<br />

Gian Iacopo Caroldo, segretario dello stato milanese che attorno al<br />

1520 redasse una sorta di “mappa” delle fazioni ducali. Come esplicita<br />

Letizia Arcangeli, l’identità fazionaria «per Caroldo, affonda le sue radici<br />

nel Duecento e si è perpetuata nel tempo […]; un’identità rappresentata<br />

da costumi, insegne, cerimoniali festivi che conferiscono visibilità<br />

e riconoscibilità al gruppo che le condivide che viene qui considerata<br />

essenzialmente in rapporto alle scelte di campo politiche di famiglie,<br />

città e territori. Dall’analisi di Caroldo risulta però che ‘guelfi’ e<br />

‘ghibellini’ non identificavano più, nel 1520, schieramenti effettivi in<br />

122 Le date di matrimonio si evincono dagli alberi genealogici degli Avogadro, consultabili<br />

presso l’A.S.C., Fondo Avogadro-Fenaroli, busta 1.<br />

123 Anche ODORICI, Storie Bresciane, VIII, pp. 218, 219, sebbene senza dare riferimenti ulteriori,<br />

afferma che il Barbaro s’occupo di togliere i dissidi tra le famiglie e nel caso di<br />

Avogadro e di Leonardo Martinengo aggiunge: “fattili amici, gl’imparentò”.<br />

124 F. SOMAINI, Le famiglie milanesi tra gli Sforza e i francesi: il caso degli Arcimboldi, in Milano<br />

e Luigi XII. Ricerche sul primo dominio francese in Lombardia (1499-1512), a cura di L.<br />

Arcangeli, Milano 2002, pp. 167-220.

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