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G IULIO M ERICI<br />
dei Martinengo 122 , che la riappacificazione tra l’Avogadro e Leonardo<br />
Martinengo si sia concretizzata attraverso una politica matrimoniale<br />
123 . Nel 1440, il figlio maggiore di Pietro, Giacomo, sposa Bianca Martinengo<br />
e, nello stesso anno, Pierfrancesco si ammoglia con una Martinengo<br />
(della quale si sa il casato ma non il nome, né il ramo). In più un<br />
nipote di Pietro Avogadro, Decio figlio di Giovanni Avogadro, attorno<br />
alla metà del XV secolo sposò Antonia Martinengo. L’unione tra le famiglie<br />
Avogadro e Martinengo potrebbe essersi rafforzata ulteriormente<br />
con l’unione dell’ultimogenito di Pietro, Luigi Avogadro, con Nostra<br />
Martinengo di Padernello, figlia di Antonio e nipote di Leonardo Martinengo<br />
da Barco.<br />
Applicabile solo parzialmente al contesto bresciano è ciò che afferma<br />
Francesco Somaini per il medesimo periodo a Milano: «Nel Quattrocento,<br />
in particolare, il guelfismo milanese aveva di fatto perduto quasi<br />
ogni contenuto politico-ideologico e si definiva più che altro per negazione.<br />
I guelfi cioè erano per lo più identificabili con coloro che di<br />
volta in volta si ritrovavano ad essere riconosciuti (e a riconoscersi)<br />
come gli avversari o come la controparte politica dei ghibellini» 124 .<br />
Questa analisi di Somaini si rifà, probabilmente, a quanto è asserito da<br />
Gian Iacopo Caroldo, segretario dello stato milanese che attorno al<br />
1520 redasse una sorta di “mappa” delle fazioni ducali. Come esplicita<br />
Letizia Arcangeli, l’identità fazionaria «per Caroldo, affonda le sue radici<br />
nel Duecento e si è perpetuata nel tempo […]; un’identità rappresentata<br />
da costumi, insegne, cerimoniali festivi che conferiscono visibilità<br />
e riconoscibilità al gruppo che le condivide che viene qui considerata<br />
essenzialmente in rapporto alle scelte di campo politiche di famiglie,<br />
città e territori. Dall’analisi di Caroldo risulta però che ‘guelfi’ e<br />
‘ghibellini’ non identificavano più, nel 1520, schieramenti effettivi in<br />
122 Le date di matrimonio si evincono dagli alberi genealogici degli Avogadro, consultabili<br />
presso l’A.S.C., Fondo Avogadro-Fenaroli, busta 1.<br />
123 Anche ODORICI, Storie Bresciane, VIII, pp. 218, 219, sebbene senza dare riferimenti ulteriori,<br />
afferma che il Barbaro s’occupo di togliere i dissidi tra le famiglie e nel caso di<br />
Avogadro e di Leonardo Martinengo aggiunge: “fattili amici, gl’imparentò”.<br />
124 F. SOMAINI, Le famiglie milanesi tra gli Sforza e i francesi: il caso degli Arcimboldi, in Milano<br />
e Luigi XII. Ricerche sul primo dominio francese in Lombardia (1499-1512), a cura di L.<br />
Arcangeli, Milano 2002, pp. 167-220.