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Propedeutica, Didattica e comunicazione che l'allenatore ... - Multistars

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per consentire un passaggio ottimale ai primi 200 m., per poi<br />

continuare fino alla fine, perdendo meno secondi possibili.<br />

Emergono dunque due costanti, la sopra citata velocità massima e poi<br />

la capacità di accumulare minor acido lattico, per non arrivare ai 300<br />

m. e praticamente fermarsi. Ecco <strong>che</strong> la potenza aerobica rappresenta la<br />

chiave di lettura per avere la possibilità di continuare, fino alla fine del<br />

“giro della morte”.<br />

La potenza aerobica fa sì <strong>che</strong>, nel momento in cui la concentrazione di<br />

acido lattico diventa inibente l’azione della corsa, si avvicini sempre più<br />

l’arrivo dei 400 m. Per essere più chiari, se un atleta <strong>che</strong> corre ad una<br />

velocità medio-alta per fare i 400 m., ha la sua soglia anaerobica<br />

lattacida a 160 pulsazioni/min., dovrà tenere un ritmo un po’ sotto<br />

questa soglia. Se però tale soglia la spostiamo, attraverso l’allenamento,<br />

a 180-190 pulsazioni/min., appare evidente <strong>che</strong> la sua azione di corsa<br />

potrà essere decisamente più veloce e duratura.<br />

Quindi, attraverso la resistenza aerobica, la potenza aerobica e tutti i<br />

lavori di velocità-resistenza alla velocità e lattacidi vari, si riusciranno a<br />

creare i giusti presupposti per esprimersi al meglio sui 400 m.<br />

Il fulcro del mio training rimane comunque la potenza aerobica, e non<br />

l’allenamento lattacido, perché quest’ultimo lascia sempre postumi, <strong>che</strong><br />

l’organismo riesce a smaltire con grande difficoltà. Ma allora, come si<br />

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