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Nei borghi antichi la storia è vita - Lazionauta

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se, dal 1500 al 1800 <strong>è</strong> terra di scorrerie dei vari briganti, dal famigerato<br />

Marco Sciarra a Scarpalegia . Nasce così <strong>la</strong> nomea del<strong>la</strong> ‘città dei briganti’<br />

e, di conseguenza, il sospetto che il famoso incendio scaturito da una<br />

‘bracio<strong>la</strong>ta’ non andata a buon fine, sia stato in realtà appiccato dolosamente<br />

da chi aveva interesse a porre fine a questa sorta di ‘porto franco’<br />

difficilmente control<strong>la</strong>bile e potenzialmente pericoloso. Sul<strong>la</strong> fine di<br />

Camerata ‘vecchia’, le correnti di pensiero sono ancora divise tra i sostenitori<br />

del<strong>la</strong> tragica ‘bracio<strong>la</strong>ta’ (che rievocano con una riuscita sagra), e i<br />

fautori dell’incendio ‘politico’, mai provato ma neppure escluso.<br />

Da vedere<br />

La chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta, costruita nel 1860<br />

per espresso volere di Pio IX, realizzata in stile neoc<strong>la</strong>ssico, presenta una<br />

facciata delimitata da due costoloni <strong>la</strong>terali e diseguali, un rosone dai<br />

vetri policromi e mal ridotti in alto al centro, un vasto portale di legno<br />

che si apre su un’unica navata. All’interno sono presenti tre altari; quello<br />

maggiore <strong>è</strong> dominato da una bel<strong>la</strong> te<strong>la</strong> di scuo<strong>la</strong> senese raffigurante<br />

l’Ascensione in cielo del<strong>la</strong> Vergine. Il meglio, a livello artistico, <strong>è</strong> rappresentato<br />

dal<strong>la</strong> statua lignea di Sant’Antonio, salvata dall’incendio del<strong>la</strong><br />

città vecchia e venerata, oggi come allora. dai cameratani. Interessante<br />

anche una Pietà in peperino di autore ignoto.<br />

I ruderi di Camerata ‘vecchia’, sono un’attrazione turistica da non<br />

mancare. Lassù, tra quelle pietre antiche, affondano le ‘radici’ degli<br />

attuali cameratani che, ancora oggi, sono molto legati al vecchio paese e<br />

a quello che, sia a livello storico che affettivo, rappresenta. Per i turisti i<br />

resti di Camerata ‘vecchia’ sono semplicemente ruderi messi lì, morte<br />

testimonianze di uno dei tanti paesi fantasma da visitare con morbosa<br />

attenzione. Per gli abitanti di Camerata Nuova, invece, il grande altare<br />

maggiore e l’arco a tutto sesto, uniche forme architettoniche compiute<br />

rimaste in piedi tra le mura sbrecciate, <strong>è</strong> ancora <strong>la</strong> chiesa di Santa Maria<br />

che <strong>è</strong> morta con il resto del paese ma, come quello, continua a vivere nel<br />

ricordo del<strong>la</strong> gente.<br />

Il Santuario del<strong>la</strong> Madonna delle Grazie, situato poco distante dal<br />

paese vecchio, <strong>è</strong> sopravvissuto all’incendio ed ha rappresentato il primo<br />

rifugio sicuro per gli abitanti scampati al<strong>la</strong> distruzione di Camerata.<br />

Fondata nel 1626 e più volte restaurata, anche recentemente, <strong>la</strong> chiesa

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