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Nei borghi antichi la storia è vita - Lazionauta

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l’allume e dal 1460 <strong>è</strong> indicata anche nei documenti ecclesiastici sul sito<br />

dove oggi sorge l’antico borgo del<strong>la</strong> Farnesiana.<br />

La vera ricchezza e soprattutto <strong>la</strong> sua nascita ‘anagrafica’, Allumiere <strong>la</strong><br />

conosce, infatti, soltanto intorno al<strong>la</strong> seconda metà del 1400 con <strong>la</strong> scoperta<br />

dei giacimenti di alunite, il minerale dal quale si ricava l’allume di<br />

rocca, un elemento basi<strong>la</strong>re per <strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione di pel<strong>la</strong>me e tessuti. La<br />

domanda di allume e lo sfruttamento intensivo dei giacimenti portarono<br />

al<strong>la</strong> realizzazione di un acquedotto, di una fabbrica per <strong>la</strong> trasformazione<br />

del prodotto e <strong>la</strong> creazione di un vil<strong>la</strong>ggio minerario chiamato ‘Le<br />

Allumiere’, si devono all’opera di Agostino Chigi il quale, tra il 1500 e il<br />

1520, anticipando i principi che avrebbero guidato <strong>la</strong> nascita del<strong>la</strong> civiltà<br />

industriale, realizza sul posto un complesso a ciclo completo, dall’estrazione<br />

al prodotto finito, creando anche un vil<strong>la</strong>ggio per i minatori<br />

e per le loro famiglie. Così nasce Allumiere.<br />

Per trovare qualche esempio simile bisogna arrivare al<strong>la</strong> fine del 1700<br />

con le seterie del<strong>la</strong> borbonica Colonia di San Leucio, al<strong>la</strong> seconda metà<br />

del 1800 con diversi vil<strong>la</strong>ggi tra Piemonte e Lombardia nati sulle fortune<br />

di nuove industrie e, più vicino ai nostri giorni, il caso di Ivrea e del<br />

vil<strong>la</strong>ggio Olivetti, replicato al Sud presso lo stabilimento di Pozzuoli e in<br />

quello del materano, dove Olivetti impone che nel suo vil<strong>la</strong>ggio destinato<br />

agli operai-contadini ci sia posto anche per le stalle dei loro animali.<br />

Nel 1578 l’appalto per l’estrazione dell’alunite passa al<strong>la</strong> famiglia Olgiati<br />

che, per prima cosa, potenzia l’idea urbanistica di Agostino Chigi realizzando<br />

nuove abitazioni per i minatori e costruendo gli edifici pubblici<br />

come il Pa<strong>la</strong>zzo Camerale nel 1580 e <strong>la</strong> chiesa Camerale nel 1608. Il vil<strong>la</strong>ggio<br />

sopravvive alle miniere di alunite, al<strong>la</strong> crisi ottocentesca e riesce,<br />

infine nei primi anni del 1800, ad affrancarsi, dall’amministrazione del<br />

comune di Tolfa divenendo comune autonomo.<br />

Da vedere<br />

Il Museo-Pa<strong>la</strong>zzo del<strong>la</strong> Reverenda Camera Apostolica. Costruito<br />

intorno al 1580 per volontà di Gregorio XIII, come sede degli uffici<br />

amministrativi legati alle attività delle miniere di allume, lo splendido<br />

pa<strong>la</strong>zzo ospita il Museo civico Adolfo Klitsche de La Grange, fondato<br />

da Edoardo Toti nel 1956. Al di <strong>la</strong> del<strong>la</strong> semplice funzione espositiva<br />

(peraltro ricca di circa 4.000 reperti, dei quali solo 1.500 esposti), <strong>la</strong><br />

caratteristica peculiare del museo <strong>è</strong> quel<strong>la</strong> di proporsi come area museale<br />

dell’ambiente e Centro di documentazione del patrimonio preistorico

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