Nei borghi antichi la storia è vita - Lazionauta
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ispettosi del preesistente, alcuni addirittura muti<strong>la</strong>nti, come quello che<br />
ha visto l’abbattimento di un affresco attribuito a Pietro Cavallini esponente<br />
del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> romana del XIII secolo. Molto belli, invece, gli affreschi<br />
del pittore pontificio Tito Troja, originario di Arcinazzo Romano,<br />
che aveva studio in Borgo Santo Spirito, a due passi dal Vaticano, e fu<br />
incaricato per l’opera di Carpineto dallo stesso Leone XIII.<br />
Decisamente interessante <strong>la</strong> statuina calcarea in bassorilievo, quattrocentesca,<br />
raffigurante Sant’Antonio Abate, e di grande effetto il contrasto<br />
tra il sobrio soffitto a travoni con il delicato merletto delle pitture<br />
murali a motivi geometrici e vegetali su modello medievale, realizzati da<br />
Ludovico Grillotti su disegni del Solimena.<br />
La chiesa di San Pietro e il suo Caravaggio. La chiesa con l’annesso<br />
convento dei Minori riformati, furono edificati nel 1610 su commissione<br />
del cardinale Pietro Aldobrandini, nipote di Clemente VIII, e feudatario<br />
di Carpineto. Nel convento si conserva ancora l’appartamento del<br />
cardinale. Al suo interno <strong>la</strong> chiesa custodisce interessanti opere d’arte,<br />
una di queste, un ‘San Francesco in meditazione’, manca all’appello da<br />
una ventina d’anni. Tutto inizia nel 1968 quando <strong>la</strong> storica dell’arte<br />
Maria Luisa Brugnoli, attribuendo <strong>la</strong> te<strong>la</strong> al Caravaggio, dà il via agli<br />
approfondimenti che, al<strong>la</strong> fine, richiedono il trasporto dell’opera a<br />
Roma per i restauri e gli studi che portano al<strong>la</strong> certezza: il ‘San<br />
Francesco in meditazione’ di Carpineto Romano <strong>è</strong> opera del Caravaggio.<br />
Da quel momento <strong>la</strong> te<strong>la</strong> non ha più fatto ritorno al<strong>la</strong> sua sede naturale.<br />
Per riaver<strong>la</strong> il sindaco Quirino Briganti ha intrapreso una vera crociata<br />
e, al<strong>la</strong> fine, <strong>è</strong> riuscito nell’intento: dal 5 al 15 settembre del 2010, in occasione<br />
del bicentenario del<strong>la</strong> nascita di papa Leone XIII, il dipinto ha<br />
fatto ritorno a Carpineto Romano dove <strong>è</strong> rimasto esposto per dieci giorni.<br />
Il Caravaggio avrebbe dipinto l’opera quando, in fuga da Roma, si<br />
ferma per un certo periodo nei feudi dei Colonna di Zagarolo, Preneste,<br />
Castel San Pietro Romano e Paliano. Tornando alle opere conservate<br />
nel<strong>la</strong> chiesa, si elevano per qualità le tele di Diego da Tavello<br />
(l’Immaco<strong>la</strong>ta), Simon Vouet (le stimmate di San Francesco), un crocefisso<br />
ligneo di Stefano da Piazza Armerina e un affresco a tempera di<br />
Ludovico Grillotti.<br />
Chiesa di San Sebastiano. La chiesetta rurale <strong>è</strong> legata al ricordo di<br />
papa Leone XIII dal restauro che il papa vuole promuovere nel 1903,<br />
ultimo atto d’amore verso <strong>la</strong> sua città natale, prima di morire. La festa di<br />
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