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Nei borghi antichi la storia è vita - Lazionauta

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Da vedere<br />

Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo. In origine, secondo alcuni<br />

storici locali, <strong>la</strong> fondazione di quel<strong>la</strong> che sarebbe diventata l’odierna<br />

Parrocchiale di Santa Maria Assunta in Cielo, risalirebbe al periodo dell’incastel<strong>la</strong>mento,<br />

anzi, <strong>la</strong> chiesetta originaria avrebbe fatto parte del<strong>la</strong><br />

prima fortificazione, poi, ingrandita per l’accresciuto numero di fedeli<br />

da accogliere, <strong>è</strong> riedificata e intito<strong>la</strong>ta a Santa Brigida. Intorno al 1600,<br />

muta il titolo in Santa Maria Assunta in Cielo. Dal 1630 al 1633 il<br />

Cardinale Scipione Borghese, ne dispone un radicale restauro al quale il<br />

Bernini non <strong>è</strong> estraneo. Da allora ha conosciuto molti restauri e rifacimenti<br />

ma, nel complesso, ha mantenuto le forme seicentesche che ancora<br />

<strong>la</strong> connotano. Al suo interno conserva interessanti opere d’arte, in<br />

partico<strong>la</strong>re una te<strong>la</strong> raffigurante <strong>la</strong> morte di San Francesco e un’altra con<br />

<strong>la</strong> Madonna, il Bambino e Santi attribuiti al Vanni e a Domenico Cresti<br />

detto il Passignano. Molto interessante <strong>la</strong> statuina del Bambinello che i<br />

monticiani venerano, come i vecchi romani fanno con il Bambino<br />

dell’Ara Coeli. La grande e bel<strong>la</strong> te<strong>la</strong> d’altare, raffigurante l’Assunzione<br />

in cielo di Maria, <strong>è</strong> firmata dal pittore Raffaele Gagliardi.<br />

Convento di San Silvestro. Basta affacciarsi dal Belvedere di Monte<br />

Compatri, per scorgere nel verde del<strong>la</strong> costa di fronte il convento di San<br />

Silvestro e, poco distante, quasi coperto dal verde degli alberi, il più contenuto<br />

santuario di Maria Santissima del Castagno. Fondato dai<br />

Canonici Rego<strong>la</strong>ri intorno 1450, il convento ospita il nuovo Centro<br />

Spirituale Teresiano e <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva Casa d’Accoglienza. Il convento, oltre<br />

alle opere conservate nel<strong>la</strong> chiesa, dispone di una picco<strong>la</strong> pinacoteca di<br />

opere caravaggesche, tra queste una copia del Van Hontorst, meglio<br />

noto come Gherardo delle Notti, il cui originale <strong>è</strong> stato rubato qualche<br />

anno fa. Le opere del<strong>la</strong> chiesa, ottime tele seicentesche, si devono tutte<br />

a Fra Luca, un Carmelitano belga le cui opere si possono ammirare<br />

anche a Santa Maria del<strong>la</strong> Sca<strong>la</strong> a Roma, a Perugia e in molte altre chiese<br />

tenute dai Carmelitani.<br />

Santuario di Maria Santissima del Castagno. Poco distante dal<br />

Convento di San Silvestro, si trova il piccolo Santuario del<strong>la</strong> Madonna<br />

del Castagno. I ‘monticiani’ sono molto devoti a questa immagine fin dal<br />

1867 quando, secondo i credenti, <strong>la</strong> Vergine preserva l’abitato di Monte<br />

Compatri dal<strong>la</strong> virulenta epidemia di peste che miete vittime nei centri

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