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Nei borghi antichi la storia è vita - Lazionauta

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<strong>la</strong> che viene definita <strong>la</strong> nuova Gabel<strong>la</strong> del Passo’. Proteste e ricorsi al Tar da<br />

parte del<strong>la</strong> Provincia, portano al momentaneo blocco del provvedimento<br />

che <strong>è</strong> riproposto e nuovamente approvato dal Governo Berlusconi<br />

innescando il secondo ricorso al Tar da parte del<strong>la</strong> Provincia di Roma.<br />

All’odiata e più volte devastata Porta daziaria di Tivoli si <strong>è</strong> sostituito il<br />

casello autostradale di Roma Est, ma <strong>la</strong> sostanza non cambia. Ogni pendo<strong>la</strong>re<br />

per <strong>la</strong> nuova ‘Gabel<strong>la</strong> del Passo’ <strong>è</strong> costretto a pagare ogni anno<br />

dai 600 agi 800 euro in più sul già pesante costo del pedaggio. Il braccio<br />

di ferro continua.<br />

L’altra <strong>storia</strong>, quel<strong>la</strong> cristallizzata dai secoli, affonda le radici nel<strong>la</strong> leggenda<br />

legata al<strong>la</strong> fondazione di Tivoli da parte di Tiburio e dei suoi fratelli<br />

che, dopo Tivoli, intorno al 1215 avanti Cristo, favorisce <strong>la</strong> nascita<br />

di Saxu<strong>la</strong>, Varia, Silicon ed Empulum; quest’ultima cambia il nome in<br />

Castel Apollonium, poi, ancor più in là nei secoli, in Castel Sant’angelo.<br />

Nel 1538, in omaggio al<strong>la</strong> munifica feudataria Margarita d’Austria,<br />

diventa definitivamente Castel Madama.<br />

La romana Empulum appartiene al<strong>la</strong> ‘gens Anicia’, stirpe di Santi, i cui<br />

rappresentanti più noti al<strong>la</strong> <strong>storia</strong> sono tre: quel P<strong>la</strong>cido Anicio al quale<br />

apparve il simbolo di Cristo tra le corna del cervo al quale stava dando<br />

<strong>la</strong> caccia sul<strong>la</strong> Mentorel<strong>la</strong> (vicenda che lo porta ad abbracciare il<br />

Cristianesimo, a cambiare nome facendosi chiamare Eustachio e, infine,<br />

al martirio e al<strong>la</strong> santità), Silvia Anicia (anche lei diventa Santa) e suo<br />

figlio Gregorio Magno, prima papa e poi anche lui Santo.<br />

Il periodo più tormentato per il futuro Castel Madama, <strong>è</strong> quello compreso<br />

tra il medioevo e il Cinquecento, segnato da continue guerre, carestie,<br />

pestilenze e ogni genere di privazioni che si trovano ad affrontare<br />

varie generazioni del<strong>la</strong> famiglia Orsini, feudataria di quelle terre fino al<br />

1520, anno del<strong>la</strong> morte di Alfonsina Orsini, moglie di Pietro de’ Medici.<br />

L’epoca d’oro, di contro, <strong>è</strong> quel<strong>la</strong> legata all’illuminata gestione di<br />

‘Madama Margarita’, vedova di Alessandro de’ Medici, che sposa<br />

Ottavio Farnese, mette al mondo Alessandro (il Farnese del<strong>la</strong> celeberrima<br />

battaglia di Lepanto), e si adopera con impegno all’amministrazione<br />

del territorio che, sotto <strong>la</strong> sua gestione, vive un pieno e ricco<br />

Rinascimento. Con <strong>la</strong> morte di Margherita Castel Madama e il suo territorio<br />

restano ai Farnese fino a quando, nel 1636, Ranuccio II cede il<br />

feudo al marchese Alessandro Pal<strong>la</strong>vicino il quale, a dispetto degli scettici,<br />

riesce a non far rimpiangere i Farnese. Castel Madama cresce a tal<br />

punto da richiedere <strong>la</strong> costruzione di un nuovo quartiere che sorge fuori<br />

le mura e, con giusta logica, per distinguerlo dal Castelluccio margheri-<br />

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