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Nei borghi antichi la storia è vita - Lazionauta

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opere conservate al suo interno spiccano una te<strong>la</strong> del bevagnate Andrea<br />

Camassei, allievo del Domenichino, che raffigura il re goto Wamba e il<br />

vescovo di Nimes presso l’eremo di Egidio nel<strong>la</strong> Valle F<strong>la</strong>viana. Un’altra<br />

te<strong>la</strong> raffigurante il Salvatore benedicente con una mano e con un libro<br />

aperto nell’altra, <strong>è</strong> attribuita ad Antonio Massaro, detto il Pastura, col<strong>la</strong>boratore<br />

del Pinturicchio, Ma su questa attribuzione i critici si sono a<br />

lungo divisi ed ancora lo sono.<br />

La chiesa del Crocefisso, sede del<strong>la</strong> confraternita del<strong>la</strong> Misericordia e<br />

Umiltà o di San Giovanni Decol<strong>la</strong>to, fu costruita a seguito del suo<br />

distacco dal corpo del<strong>la</strong> chiesa di S. Egidio dopo i <strong>la</strong>vori di ristrutturazione<br />

di questa e completato nel 1644. In questa chiesa si chiude ogni<br />

anno <strong>la</strong> processione del Venerdì Santo, struggente manifestazione religiosa<br />

con confraternite di incappucciati che trascinano pesanti catene<br />

portando a spal<strong>la</strong> grosse croci di legno.<br />

Il Pa<strong>la</strong>zzo Comunale, ex seminario trasformato in Municipio dopo<br />

l’unità d’Italia, ha mantenuto nel tempo il suo aspetto originario.<br />

Nell’androne del pa<strong>la</strong>zzo si conserva l’antico Stemma Comunale.<br />

Il Museo Civico <strong>è</strong> allestito nell’ex Convento dei Padri Agostiniani, <strong>la</strong><br />

cinquecentesca chiesa di Santa Maria del<strong>la</strong> Sughera, in <strong>la</strong>rgo XV marzo<br />

1799. L’origine del<strong>la</strong> collezione si deve ad Ottorino Morra, direttore<br />

dell’Istituto di Studi Romani, che nel 1950 ha costituito un Circolo di<br />

Cultura per valorizzare il patrimonio storico e culturale dell’area. I materiali<br />

più <strong>antichi</strong> esposti nelle sale risalgono all’Età del bronzo (XIII-XII<br />

sec. a.C.) e all’Età del ferro (VIII sec. a.C.). Molto interessanti i reperti<br />

provenienti dalle necropoli etrusche del tolfetano. Il museo fa parte del<br />

sistema museale territoriale Cerite-Tolfetano.<br />

Il complesso delle necropoli comprende <strong>la</strong> necropoli del Ferrone, con<br />

<strong>la</strong> Tomba dei Troni, <strong>la</strong> necropoli del<strong>la</strong> Conserva, con tombe risalenti al<br />

VII secolo a.C., <strong>la</strong> necropoli di Pian de’ Santi, che ha restituito interessanti<br />

ceramiche attiche. Sul territorio del<strong>la</strong> Tolfa, sono stati rinvenuti<br />

resti di <strong>antichi</strong> santuari risalenti al III secolo, come il Tempio Etrusco di<br />

Grasceta dei Caval<strong>la</strong>ri, <strong>la</strong> necropoli di Poggio San Pietro, nel<strong>la</strong> media<br />

valle del Mignone, nei pressi del<strong>la</strong> quale sono state individuate tracce di<br />

un abitato etrusco e di un insediamento romano.

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