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Nei borghi antichi la storia è vita - Lazionauta

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da Todi, fanno rego<strong>la</strong>rmente confessare alle streghe renitenti. Distrutta<br />

dal<strong>la</strong> ‘ruota’, stremata dai ferri roventi e dagli ‘istromenti’ abitualmente<br />

utilizzati per estorcere le improbabili confessioni, Isabel<strong>la</strong> ‘Bellezza’<br />

Orsini capisce che per lei <strong>è</strong> finita e, in un impeto di ribellione, si toglie<br />

<strong>la</strong> <strong>vita</strong> vibrandosi due colpi al<strong>la</strong> go<strong>la</strong> con un grosso chiodo sfi<strong>la</strong>to dal<br />

muro del<strong>la</strong> cel<strong>la</strong>. Per <strong>la</strong>varsi le mani e tacitare le loro coscienze i giudici<br />

<strong>la</strong> interrogano in punto di morte ottenendo una ‘piena confessione’:<br />

‘Item supradicta interrogata dixit tentata a diabolico spiritu se voluit occidere et non<br />

putavit plus ultra nisi carere et evadere de hoc mundo’. (E così, interrogata <strong>la</strong><br />

sopradetta, disse di essersi voluta uccidere tentata dal demonio, e non<br />

pensò più a volere altro che a <strong>la</strong>sciare questo mondo).<br />

La morte sul rogo di Lucia da Ponzano e quel<strong>la</strong> per suicidio indotto di<br />

‘Bellezza’, non turba le coscienze dei feudatari e non influenza <strong>la</strong> <strong>vita</strong> del<br />

feudo che resta all’Abbazia delle Tre Fontane fino al<strong>la</strong> caduta dello Stato<br />

Pontificio. Poi, con l’unità d’Italia, anche Ponzano Romano diventa<br />

comune autonomo. Di Lucia da Ponzano e del<strong>la</strong> povera ‘Bellezza’<br />

Orsini, vittime del<strong>la</strong> Santa Inquisizione, <strong>la</strong> <strong>storia</strong> ufficiale non par<strong>la</strong>.<br />

Da vedere<br />

Il Pa<strong>la</strong>zzo Abbaziale, dall’elegante e g<strong>la</strong>bra facciata, frutto di un intervento<br />

farnesiano avvenuto intorno al<strong>la</strong> seconda metà del XVI secolo,<br />

sorge nel 1500 come parte integrante del<strong>la</strong> cintura fortificata di Ponzano<br />

Romano ‘Castrum’ ed al tempo stesso pa<strong>la</strong>zzo Abbaziale. In un documento<br />

del 1600 se ne par<strong>la</strong> come di ‘un grande edificio con un numero<br />

di stanze pari a quindici’. Dopo l’intervento del cardinale Alessandro<br />

Farnese, un altro cardinale, Paluzzo Altieri, nel 1688, interviene sugli<br />

interni dotando il pa<strong>la</strong>zzo di arredi consoni al<strong>la</strong> carica da lui ricoperta e,<br />

secondo inveterata tradizione, spoglia l’Abbazia di Sant’Andrea in<br />

Flumine di marmi e colonne che servono ad ingentilire il suo storico<br />

pa<strong>la</strong>zzo.<br />

L’Edico<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Madonna, situata di fronte al Pa<strong>la</strong>zzo Abbaziale, si<br />

deve all’iniziativa di un cittadino che nel 1525 destina un cospicuo fondo<br />

per <strong>la</strong> sua costruzione accanto al<strong>la</strong> porta del borgo in omaggio al<strong>la</strong><br />

Natività del<strong>la</strong> Beata Vergine Maria. Tutto ciò si evince da un atto notarile<br />

del 1630. La monumentale edico<strong>la</strong> <strong>è</strong> realizzata secondo le indicazioni<br />

ma subisce poi, nel corso dei secoli, diverse manomissioni, l’ultima<br />

delle quali nel 1964 ne altera definitivamente i tratti originari.

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