Nei borghi antichi la storia è vita - Lazionauta
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sce con il pagamento di un ducato o 20 soldi: ‘…qualunque persona homo<br />
o femina dicesse parole iniuriose over vituperose in presentia d’altre persone videlicet<br />
menti per <strong>la</strong> go<strong>la</strong>, non dici il vero, traditor, homicidiario, <strong>la</strong>trone, cornuto, riguaglioso,<br />
puttana, ruffiana, et simili parole sia punito per ciasche paro<strong>la</strong> in ducato uno,<br />
overo diece di prigione alli cippi et alli ferri. Se ancora dicesse parole improperando<br />
morte non naturale di sui attinenti et parenti fino in secondo grado, sia punito in solli<br />
(soldi) vinti…’. Ma ci sono anche pene più severe per i <strong>la</strong>dri, condannati<br />
a rifondere per il primo furto il doppio del valore rubato, con il secondo<br />
il ‘quadroppio’, per il terzo ‘frustato e sbandito’, per ‘lo quarto impiccato per<br />
<strong>la</strong> go<strong>la</strong>’. Statuto a parte Rocca Priora deve ai Savelli un sontuoso ampliamento<br />
edilizio ed un periodo di benessere. Quello che oggi si definisce<br />
un crack finanziario, colpisce i Savelli i quali, indebitati con <strong>la</strong> Camera<br />
Apostolica, sono costretti a cedere il feudo che, al<strong>la</strong> fine, <strong>è</strong> diviso tra due<br />
compratori: Luciano Bonaparte e <strong>la</strong> famiglia Rospigliosi, che poi resta<br />
unica padrona fino al 1870, anno del<strong>la</strong> Breccia di Porta Pia e del<strong>la</strong> costituzione<br />
in Comune di Rocca Priora.<br />
Da vedere<br />
Pa<strong>la</strong>zzo Savelli. Se Rocca Priora vanta il titolo di comune più alto dei<br />
Castelli Romani, il punto più alto di Rocca Priora spetta al Pa<strong>la</strong>zzo<br />
Baronale, il castro, Pa<strong>la</strong>zzo Savelli, il monumento più grandioso di<br />
Rocca Priora, oggi sede del Municipio. Sorto sull’antico castello degli<br />
Annibaldi, dell’originaria struttura risalente all’XII secolo <strong>è</strong> rimasto ben<br />
poco; per <strong>la</strong> precisione, <strong>la</strong> base del torrione di destra. L’attuale forma <strong>è</strong><br />
il risultato del<strong>la</strong> ricostruzione operata nel 1880 dall’architetto Francesco<br />
Vespignani il quale, intervenendo sui ruderi cinquecenteschi dell’antica<br />
Rocca Savel<strong>la</strong>, in omaggio a quei resti, ricostruisce il castello in stile cinquecentesco.<br />
La sca<strong>la</strong> a doppia rampa, le due torri <strong>la</strong>terali e <strong>la</strong> mer<strong>la</strong>tura<br />
degli spalti, caratterizzano <strong>la</strong> facciata del Pa<strong>la</strong>zzo che domina piazza<br />
Zanardelli.<br />
Chiesa del<strong>la</strong> Madonna del<strong>la</strong> Neve. Quel<strong>la</strong> che doveva essere una<br />
semplice cappel<strong>la</strong> dedicata al<strong>la</strong> Madonna del<strong>la</strong> Neve, realizzata nel XVI<br />
secolo con il contributo degli abitanti dediti al<strong>la</strong> raccolta del<strong>la</strong> neve, <strong>è</strong><br />
divenuto nel corso dei secoli un piccolo Santuario <strong>la</strong> cui immagine, una<br />
copia del<strong>la</strong> Madonna del<strong>la</strong> Neve del<strong>la</strong> Cappel<strong>la</strong> Paolina di Santa Maria<br />
Maggiore a Roma, ancora oggi <strong>è</strong> venerata dai fedeli di Rocca Priora e dei<br />
Castelli circostanti. L’attuale forma <strong>è</strong> frutto di un radicale restauro ope-<br />
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