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Nei borghi antichi la storia è vita - Lazionauta

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l’alto, inserito più che costruito, cercando di rispettare quel che resta<br />

del<strong>la</strong> storica Rocca. Non <strong>è</strong> molto, ma <strong>è</strong> meglio di niente.<br />

La chiesa di San Biagio, conserva al suo interno una pa<strong>la</strong> d’altare del<br />

‘700 dedicata a San Biagio e altorilievo cinquecentesco raffigurante<br />

Sant’Antonio da Padova. I festeggiamenti in onore di San Biagio, patrono<br />

del paese, durano due giorni, il 3 e il 4 febbraio, iniziano con <strong>la</strong> processione<br />

lungo le vie del borgo e si chiudono con il <strong>la</strong>ncio del<strong>la</strong> mongolfiera,<br />

un colorato aerostato realizzato con carta velina. A tutti i fedeli, in<br />

ricordo del francescano donativo del pane, sono distribuite le prelibate<br />

ciambelle all’anice cotte dalle signore di Marano Equo nei giorni precedenti<br />

<strong>la</strong> festa.<br />

La chiesa di Santa Maria del<strong>la</strong> Pietà, in Piazza Guglielmo Marconi,<br />

non presenta opere di grande rilevanza. Sull’altare maggiore un affresco<br />

del passato secolo raffigurante una ‘Pietà’ di modestissima fattura, un<br />

soffitto molto meglio affrescato con una Madonna Assunta in cielo, una<br />

lunetta con poche tracce di affresco e qualche linea di sinopia. Nul<strong>la</strong> più.<br />

La facciata, di foggia settecentesca, presenta due nicchie vuote ai <strong>la</strong>ti del<br />

portone e una finestra centrale a coronamento del portone stesso.<br />

Il Santuario del<strong>la</strong> Madonna del<strong>la</strong> Quercia, le cui origini sono legate<br />

all’apparizione del<strong>la</strong> Madonna ad un pastorello di nome Fausto, a parere<br />

di alcuni storici locali sarebbe stata edificata ex novo a ricordo del<br />

miracolo. Secondo altre fonti, invece, <strong>la</strong> chiesa già esisteva ed era dedicata<br />

a San Pietro. Di certo gli affreschi quattrocenteschi presenti all’ingresso<br />

del Santuario ne confermano l’esistenza in quel periodo. Un altro<br />

affresco, opera di Francesco Cozza, orna <strong>la</strong> parete del presbiterio con <strong>la</strong><br />

scena del<strong>la</strong> miracolosa apparizione. All’esterno <strong>la</strong> semplice gradinata<br />

vinta dalle erbe, sembra il proseguimento del<strong>la</strong> ripida strada che porta a<br />

questo Santuario bisognevole di un urgente amorevole restauro.<br />

L’ambiente<br />

Marano Equo vanta ben due riserve naturali, quel<strong>la</strong> delle Foci dello<br />

Stel<strong>la</strong> e quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Valle Canal Novo. La prima già nota come Oasi avifaunistica<br />

di Marano Lagunare, ha una superficie di 1377 ettari che interessano<br />

il delta del fiume Stel<strong>la</strong> e <strong>la</strong> circostante area <strong>la</strong>gunare. La riserva<br />

<strong>è</strong> visitabile esclusivamente per via d’acqua.

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