Nei borghi antichi la storia è vita - Lazionauta
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<strong>la</strong>sciare il paese per andare verso una fine quasi certa. Il giorno stabilito<br />
per <strong>la</strong> partenza arriva <strong>la</strong> notizia del<strong>la</strong> caduta di Napoleone, del conseguente<br />
ritorno del Pontefice nello Stato del<strong>la</strong> Chiesa e, quindi, del<strong>la</strong><br />
scampata coscrizione. Per ringraziare <strong>la</strong> Madonna per <strong>la</strong> grazia ricevuta,<br />
i mancati coscritti, caricato a spal<strong>la</strong> il pesante baldacchino dorato del<strong>la</strong><br />
Madonna del Divino Amore, partono in processione e raggiungono<br />
l’omonimo Santuario alle porte di Roma. Da quell’anno, tutti gli anni, i<br />
giovani di Rocca Canterano rinnovano il pellegrinaggio portando di<br />
corsa, con una staffetta dal Santuario del Divino Amore al<strong>la</strong> parrocchiale<br />
di Rocca Canterano, <strong>la</strong> ‘Fiacco<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Pace’ che, all’arrivo, <strong>è</strong> deposta<br />
ai piedi del<strong>la</strong> statua del<strong>la</strong> Madonna, dando il via ai festeggiamenti ufficiali<br />
con le campane suonate a distesa da altri giovani, direttamente dall’alto<br />
del campanile.<br />
Nel tracciare <strong>la</strong> <strong>storia</strong> di Rocca Canterano, non si può dimenticare il<br />
contributo offerto dal<strong>la</strong> frazione di Rocca di Mezzo. Anche qui, ‘nomen<br />
omen’, il nome indica <strong>la</strong> funzione: Rocca di Mezzo si chiama così perché<br />
<strong>è</strong> posta a metà strada tra Rocca Canterano e Rocca Martino, castello<br />
rifugio di briganti che intorno al 1500, al comando del celeberrimo<br />
Marco Sciarra, infestano <strong>la</strong> zona. Anche Rocca Canterano ha il suo brigante,<br />
un non meglio specificato Santi, che nel 1555 <strong>è</strong> impiccato a Ponte<br />
Sant’Angelo, nel recinto istituito vicino al vicolo denominato ‘del boja’.<br />
Il già citato Canonico Jannuccelli nelle sue ‘Memorie’ così cita Rocca di<br />
Mezzo: ‘Essa estendesi colle sue terre a quelle di Rocca di Canterano, Cerreto,<br />
Marano, ed Agosta. Addolorava sovente quel popolo osservando i guasti fatti dal<br />
tempo al<strong>la</strong> Parrocchiale. Ma <strong>la</strong> loro fortuna non consentiva di accingersi alle dispendiose<br />
riparazioni, quando gli cadde in mente di rivolgersi supplichevoli all’immortale<br />
Pio IX, e <strong>la</strong> inesausta munificenza di lui nel 1863 gli fé dono di scudi cento, cui<br />
fu aggiunta altra somma da quel Municipio, e più l’opera gratuita degli abitanti: con<br />
siffatti ajuti <strong>è</strong> stato ben restaurato ed in gran parte abbellito quel sacro edificio, e<br />
principalmente l’altare maggiore. Ad onore di quelle genti é puranco a notarsi, come<br />
giunta alle loro orecchie <strong>la</strong> fama del prodigio di Vicovaro, affrettarono a recarsi colà,<br />
e con tutto 1’animo resero omaggio al<strong>la</strong> Madre del Salvatore. Dando uno sguardo<br />
al<strong>la</strong> picciolezza del castello sembrerebbe, che fosse nullo il commercio di questo popolo;<br />
ma 1’amabile Provvidenza ha <strong>la</strong>rgito anche ad esso una parte de’ suoi favori.<br />
Quindi quelle genti osservansi sempre al<strong>la</strong> loro industria occupate, e con gran vantaggio<br />
esportano sacchi di biade e di ghiande, barili d’olio e di vino, capre, pecore,<br />
buoi, porcelli e quantità di polli e salvaggiume’. A Rocca di Mezzo meritano<br />
una visita le chiese del<strong>la</strong> Maddalena e di San Rocco.<br />
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