Nei borghi antichi la storia è vita - Lazionauta
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La <strong>storia</strong><br />
a un giorno verranno altri critici e vedranno nel<strong>la</strong> mia opera quello che molti<br />
‘Moggi non vedono… Continuo sempre a vivere tra il garofano e <strong>la</strong> spada. Ieri<br />
sono andato ad Anticoli Corrado, che si affaccia sulle alture del<strong>la</strong> Valle<br />
dell’Aniene’. Così scrive in un frammento delle ‘Canzoni dell’Alta Valle<br />
dellp’Aniene’ il poeta Raphael Alberti, uno tra i tanti ospiti illustri di<br />
questo antico presepe, arroccato su uno sperone roccioso alle pendici<br />
dei Monti Ruffi, chiamato Anticoli Corrado.<br />
Conosciuto come ‘il paese dei pittori e delle modelle’, Anticoli Corrado<br />
<strong>è</strong> più ricco di <strong>storia</strong> di quanto possa apparire. Dagli albori dell’uomo<br />
nel<strong>la</strong> Valle dell’Aniene ai nostri giorni non <strong>è</strong> passato secolo senza che<br />
qualcosa di rilevante abbia mutato, nel bene e nel male, il territorio antico<strong>la</strong>no.<br />
Le stesse origini del nome ‘Antikuis’, presente in un’iscrizione<br />
greca del VII secolo su una <strong>la</strong>pide rinvenuta fuori Porta Pinciana, a<br />
Roma, fa pensare ad un sito già allora considerato storico, almeno per<br />
vetustà. La <strong>la</strong>pide con <strong>la</strong> scritta ‘Fundus Anticu(l)is’, <strong>è</strong> l’elenco dei beni<br />
di proprietà del monastero romano di Sant’Erasmo al Celio. Come giustamente<br />
riportato da Tullio De Mauro e Raffael<strong>la</strong> Petrilli nel capitolo<br />
‘Storia civile e linguistica’ del volume ‘Un paese immaginario, Articoli<br />
Corrado’ (scritto a più mani per il Poligrafico dello Stato), ‘…casali o<br />
chiese situate in quel luogo chiamato Anticuus continuano a comparire<br />
negli elenchi dei possedimenti e delle donazioni fatte al monastero di<br />
Farfa, uno dei più grandi e potenti, insieme a Subiaco, di tutto il Lazio<br />
medievale’.<br />
A sostegno di quanto sostenuto dai due studiosi, potrebbe bastare una<br />
bol<strong>la</strong> papale dell’Anno 817, promulgata da papa Stefano V. Il nuovo<br />
papa, figlio di un patrizio romano chiamato Adriano, cardinale ai<br />
Santissimi Coronati esordisce con una ‘miracolosa’ vicenda: subito dopo<br />
l’elezione, avvenuta all’unanimità in virtù del<strong>la</strong> grazia e dell’impegno<br />
dimostrato dal nuovo papa nei confronti del popolo romano e dell’Agro<br />
(a quei tempi f<strong>la</strong>gel<strong>la</strong>ti da una persistente siccità, dalle cavallette e dal<strong>la</strong><br />
carestia), <strong>è</strong> ben vista dal<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione e, come si vede, propiziata dagli<br />
eventi. Narrano le cronache che al momento di <strong>la</strong>sciare i Santissimi<br />
Coronati per raggiungere <strong>la</strong> vicina Basilica Laterana, su Roma e<br />
sull’Agro, a ciel sereno, si scatena un violento nubifragio che distrugge<br />
le cavallette, mette fine al<strong>la</strong> siccità e fuga <strong>la</strong> carestia. Un miracolo del<strong>la</strong><br />
natura. Papa Stefano, per il popolo, <strong>è</strong> il papa giusto.<br />
Per <strong>la</strong> <strong>storia</strong> di Anticoli Corrado <strong>è</strong>, più semplicemente, il papa del<strong>la</strong> Bol<strong>la</strong><br />
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