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Nei borghi antichi la storia è vita - Lazionauta

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156<br />

pastori, degli agricoltori e degli artigiani, i costumi del<strong>la</strong> Cervara che fu.<br />

Schede in italiano, inglese e ‘Braille’ accompagnano le cose esposte.<br />

La Scalinata degli Artisti, un termine sicuramente riduttivo che farebbe<br />

pensare ad un ben definito percorso dove, da qui a lì, sono esposte<br />

composizioni, murali, sculture ed altre opere di varia natura che abitualmente<br />

racchiudiamo sotto <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> ‘Arte’. La Scalinata degli Artisti c’<strong>è</strong>,<br />

effettivamente esiste ed <strong>è</strong> quel<strong>la</strong> che parte dal parcheggio situato ai piedi<br />

del paese dove c’<strong>è</strong> l’unica costruzione ad andamento orizzontale: <strong>la</strong> farmacia.<br />

Dal primo gradino, anzi, prima del primo gradino, <strong>la</strong> Scalinata<br />

degli Artisti inizia con un’imponente pittura murale sul<strong>la</strong> roccia che fa<br />

da quinta al parcheggio e <strong>la</strong>scia intendere da subito che <strong>la</strong> scalinata sarà<br />

lunga assai. Non finisce, infatti, come uno può pensare, al<strong>la</strong> piazzetta,<br />

unico monumento piano, punto di riposo per l’occhio e per le gambe,<br />

in quest’orgia di scalinatelle, dove, strategicamente <strong>è</strong> sistemato un bar<br />

che rappresenta il giusto premio e <strong>la</strong> prima tappa di quel<strong>la</strong> che si rive<strong>la</strong><br />

<strong>la</strong> vera Scalinata degli Artisti: Cervara, tutta intera.<br />

Scalinata dopo scalinata <strong>è</strong> una continua scoperta di opere d’arte, poesie,<br />

brani, ispirati carmi, ceramiche di sconvolgente bellezza come quel<strong>la</strong><br />

del<strong>la</strong> piazzetta, poi pitture che si mischiano agli intonaci delle case e case<br />

che si confondono nei colori delle opere che le circondano. Anche le<br />

targhe toponomastiche sono opere d’arte: aggraziate composizioni, garbate<br />

vicine di casa, compagne di <strong>vita</strong> e, al tempo stesso, arredo urbano.<br />

Arredo, certo, ma che splendido arredo. Tutta Cervara, sca<strong>la</strong> dopo sca<strong>la</strong>,<br />

<strong>è</strong> un museo a cielo aperto. Uno splendido Museo che fa apparire bizzarra<br />

l’idea stessa di dotare il paese di un Museo c<strong>la</strong>ssico, a porte chiuse,<br />

dove, tra mura sommariamente domestiche far rivivere mestieri e costumi<br />

ormai spariti.<br />

La ricchezza che verrà, <strong>la</strong> transumanza del terzo millennio, si svolge al<strong>la</strong><br />

rovescia, invece di scendere sale lungo le scale di questo paese pulito e<br />

ordinato. E’ una ricchezza che ha un nome breve e illuminante: Arte.<br />

Cervara di Roma <strong>è</strong> <strong>la</strong> casa dell’arte, una casa tutta in salita che, come per<br />

incanto, non ti stanchi di salire e non vorresti mai più scendere. A mezza<br />

costa, soccorre l’ospite al primo affanno, una folgorante poesia in romanesco<br />

di Renato Merlino:<br />

So 171 li scalini<br />

che porteno a Cervara.<br />

Li primi 30 <strong>è</strong> un gioco da ragazzi:<br />

schizzi come li razzi

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