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Nei borghi antichi la storia è vita - Lazionauta

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San Sebastiano ha luogo nel<strong>la</strong> terza domenica di gennaio quando tutto<br />

il quartiere ‘deglio Lago’ (<strong>la</strong> zona che circonda Piazza Leone XIII), organizza<br />

i festeggiamenti al posto dei Pecci che, nei tempi andati, aprivano<br />

qui il carnevale distribuendo me<strong>la</strong>ti e frappe.<br />

La chiesa San Leone Magno, merita una partico<strong>la</strong>re attenzione per<br />

due specifiche opere che ospita al suo interno: una pietà in marmo bianco<br />

opera dello scultore po<strong>la</strong>cco Sosnowski, e <strong>la</strong> complessa pittura del<br />

catino, dedicata al<strong>la</strong> Madonna del Rosario, ma dominata dal<strong>la</strong> presenza,<br />

sia simbolica che materiale, di Leone XIII: il dipinto riporta i titoli di<br />

alcune encicliche leoniane, accanto al<strong>la</strong> Madonna col Bambino sono raffigurati<br />

San Gioacchino (nome del papa), a sinistra, inginocchiato lo<br />

stesso pontefice, a destra San Giuseppe di cui Leone era devotissimo e,<br />

infine San Leone Magno, al quale <strong>la</strong> chiesa <strong>è</strong> dedicata. La chiesa, neoc<strong>la</strong>ssica,<br />

<strong>è</strong> opera dell’architetto Francesco Fontana.<br />

La chiesa Collegiata, dedicata a San Giovanni Battista e a San<br />

Giovanni Evangelista, iniziata nel 1753 e terminata nel 1772 custodisce<br />

al suo interno una statua marmorea di Leone XIII di Giuseppe<br />

Lucchetti e, sul<strong>la</strong> destra, una <strong>la</strong>pide a ricordo di tutti i benefici concessi<br />

da Leone XIII a Carpineto. L’organo, che ha un suono tutto partico<strong>la</strong>re,<br />

<strong>è</strong> stato offerto dallo stesso pontefice. Una campana d’epoca medievale,<br />

proveniente dall’Abbazia di Santo Stefano di Valvisciolo, fusa nel<br />

1247 a Carpineto dal Maestro Raynerio, <strong>è</strong> conservata in sacrestia. I pennacchi<br />

del<strong>la</strong> cupo<strong>la</strong> opera di Virginio Monti, raffigurano i Santi<br />

Agostino, Francesco d’Assisi, Rocco e Antonio da Padova.<br />

Chiesa di San Giacomo. La parte più scenografica di questa chiesa <strong>è</strong><br />

senza dubbio il portale cinquecentesco impreziosito da un merletto di<br />

sculture dedicate ai cicli e ai <strong>la</strong>vori dei campi. La Canonica di San<br />

Giacomo, nell’omonima via, ospita un partico<strong>la</strong>re Museo, il<br />

‘Simu<strong>la</strong>crum’, una raccolta di oggetti Sacri provenienti da altre chiese, ex<br />

voto delle vittime dei briganti, calchi di pontefici, reliquari, ex voto, busti<br />

argentei, suppellettili e vasi sacri, carteglorie e tanti altre opere d’arte di<br />

artigianato sacro anche locale.<br />

Santuario rurale dell’Annunziata. Più che una semplice chiesetta di<br />

campagna, <strong>è</strong> un piccolo santuario reso ‘artisticamente’ grande dal<strong>la</strong> volta<br />

decorata con festoni, putti e figure antropomorfe, dall’accademico di

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