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Nei borghi antichi la storia è vita - Lazionauta

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<strong>la</strong>ture, strategica macchina da guerra con fini di ‘architettonica difesa’, il<br />

castello di Rocca di Cave <strong>è</strong> un vero gioiello di edilizia militare. Due pareti<br />

parallele orientate ad Est e ad Ovest, con torri ai vertici, si raccordano<br />

alle altre quattro pareti, convergenti due a due, per consentire il tiro<br />

incrociato contro gli eventuali assalitori. Centodieci metri di perimetro<br />

con uno spessore a decrescere dal metro e mezzo del<strong>la</strong> base agli ottanta<br />

centimetri del vertice, che in altezza oggi varia dagli 8 ai 13 metri ma<br />

all’origine era il doppio. Al centro svetta il ‘Mastio’, massiccia torre circo<strong>la</strong>re,<br />

ultimo baluardo oltre al quale c’<strong>è</strong> solo <strong>la</strong> morte, ma dove oggi si<br />

studia <strong>la</strong> <strong>vita</strong>, quel<strong>la</strong> lontana, dell’universo dal quale, secondo <strong>la</strong> teoria<br />

del Big Bang, veniamo. In cima al ‘Mastio’ <strong>la</strong> cupo<strong>la</strong> dell’osservatorio<br />

astronomico e sotto, al coperto, una sa<strong>la</strong> conferenze che ospita astrologi,<br />

studiosi e studenti in visita guidata. Nelle sale del castello il Museo<br />

Geopaleontologico Ardito Desio e il Centro Studi di Meteorologia<br />

Edmondo Bernacca.<br />

Il Museo Geopaleontologico Ardito Desio, presenta una vasta panoramica<br />

del patrimonio fossile e geopaleontologico del territorio di<br />

Rocca di Cave e dell’intera regione. Nel sue sale, divise per Ere geologiche,<br />

sono esposti campioni fossili, diversi p<strong>la</strong>stici che illustrano l’evoluzione<br />

dell’ambiente nel<strong>la</strong> regione nel corso delle varie Ere accompagnati<br />

da pannelli esplicativi del<strong>la</strong> <strong>storia</strong> geologica del territorio. Dalle terrazze<br />

del<strong>la</strong> roccaforte il panorama si apre per oltre 100 chilometri, dal<strong>la</strong><br />

costa tirrenica fino al centro del<strong>la</strong> catena appenninica, viva testimonianza<br />

del<strong>la</strong> ‘geodiversità’ del<strong>la</strong> regione.<br />

Osservatorio astronomico. La stazione d’osservazione astronomica<br />

del Gruppo Astrofili Hipparcos <strong>è</strong> testimoniata dal<strong>la</strong> cupo<strong>la</strong> argentea,<br />

metallica semisfera aperta sull’universo, che si vede da lontano e caratterizza<br />

<strong>la</strong> sommità del ‘Maschio’. L’osservatorio, dotato di una picco<strong>la</strong><br />

sa<strong>la</strong> conferenze ospita scuole di vari ordini e gradi, corsi di aggiornamento<br />

didattico e visite organizzate per il pubblico. Per l’osservazione<br />

astronomica serale <strong>è</strong> obbligatoria <strong>la</strong> prenotazione. Le caratteristiche tecniche<br />

dicono che ‘…<strong>la</strong> stazione <strong>è</strong> munita di un telescopio Celestron C14<br />

da 36 centimetri di diametro in configurazione Schmidt-Cassegrain, con<br />

lunghezza focale di 4 metri, risoluzione teorica di 0,3 secondi d’arco.<br />

Tale strumento sarà affiancato da un telescopio rifrattore di guida con<br />

diametro di 102 mm, e da una camera Baker-Schmidt da 25 cm per le<br />

fotografie a <strong>la</strong>rgo campo. L’utilizzazione di una camera CCD adeguata<br />

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