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Nei borghi antichi la storia è vita - Lazionauta

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a Domenico Purificato e Aldo Riso, che <strong>la</strong>sciano i loro affermati nomi<br />

accanto a quelli di tantissimi giovani talenti, firme emergenti dell’arte<br />

moderna. Ma anche semplici persone di buona mano, che hanno voluto<br />

<strong>la</strong>sciare un segno del loro passaggio in questo paese proteso nel cielo,<br />

tanto caro agli ospiti quanto agli Dei.<br />

Da vedere<br />

Santa Maria del<strong>la</strong> Visitazione. La chiesa parrocchiale di Cervara, che<br />

si staglia maestosa sotto <strong>la</strong> Rocca, risale al 1400. Su una delle sue campane,<br />

infatti, compare <strong>la</strong> scritta ‘fusa nel 1428 <strong>la</strong> prima volta e rifusa nel<br />

1785 <strong>la</strong> seconda’, una maniera intelligente per risparmiare sulle spese di<br />

fusione senza perdere <strong>la</strong> <strong>storia</strong>. Lo stile del campanile, però, fa pensare<br />

ad una data precedente. La facciata del<strong>la</strong> chiesa, a conci di pietra a vista,<br />

risente delle tante manomissioni che si sono susseguite nel corso dei<br />

secoli, specialmente di quel<strong>la</strong> operata nell’Ottocento per accrescerne <strong>la</strong><br />

volumetria. Al suo interno conserva una pregevole te<strong>la</strong> attribuita a<br />

Vincenzo Vanenti di Orvinio databile verso <strong>la</strong> prima metà del Seicento;<br />

un altro dipinto di autore ignoto raffigurante <strong>la</strong> Madonna del Carmine<br />

orna l’altare maggiore sotto al quale <strong>è</strong> conservato il corpo di un martire<br />

del<strong>la</strong> Chiesa, dono di Pio VI a Cervara, proveniente dalle catacombe di<br />

San Callisto. Vicino al corpo fu trovata una <strong>la</strong>pide con sopra scritto<br />

‘Felix’. Così, elevato al<strong>la</strong> Santità e chiamato San Felice, diviene il Santo<br />

Patrono del paese. San Felice <strong>è</strong> festeggiato il 3 luglio.<br />

Santa Maria del<strong>la</strong> Portel<strong>la</strong>, come si evince dal nome, si trova alle porte<br />

del paese e appartiene al<strong>la</strong> tipologia delle chiese rurali, nel caso specifico,<br />

del<strong>la</strong> transumanza, istituita nel 1702 dai Gesuiti, ‘in occasione delle<br />

sante missioni che fecero in detta terra’. In realtà <strong>la</strong> sua fondazione <strong>è</strong> più<br />

antica: risale ai primi anni del 1500. Al suo interno una statua in terracotta<br />

raffigurante <strong>la</strong> Madonna con il Bambino.<br />

Il ‘Museo del<strong>la</strong> Montagna: transumanti e pitturi’ si trova a mezza<br />

strada tra il Comune e <strong>la</strong> Chiesa matrice, posizione emblematica che si<br />

riflette anche nei contenuti del piccolo museo che vanno dai paramenti<br />

Sacri, i reliquari, un quadro bifacciale del Salvatore, <strong>la</strong> statua del<strong>la</strong><br />

Madonna del<strong>la</strong> Visitazione, il tesoretto votivo donato dal<strong>la</strong><br />

Confraternita del<strong>la</strong> Madonna del<strong>la</strong> Portel<strong>la</strong>, altri beni provenienti dal<strong>la</strong><br />

Collegiata e, accanto alle cose Sacre, le testimonianze <strong>la</strong>iche del<strong>la</strong> <strong>vita</strong> dei

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