Nei borghi antichi la storia è vita - Lazionauta
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di appropriarsi del paese facendo trovare il futuro pontefice davanti al<br />
fatto compiuto. La notizia del<strong>la</strong> morte di Giulio II, però, <strong>è</strong> falsa. Di conseguenza<br />
il redivivo papa destituisce il ‘già Vescovo’ Pompeo, gli toglie<br />
Cervara e lo priva dei privilegi ecclesiastici. Probabilmente l’imprudente<br />
ex porporato subisce anche altre pene, ma <strong>la</strong> <strong>storia</strong> non ne par<strong>la</strong>.<br />
Cervara raggiunge il suo massimo splendore con Pompeo Colonna dai<br />
primi anni del 1500 al<strong>la</strong> seconda metà del secolo. Nel 1536, l’illuminato<br />
feudatario emana uno statuto cittadino e, cosa ancor più importante, fa<br />
di Cervara un importante nodo del<strong>la</strong> transumanza. La mena delle pecore<br />
porta ricchezza ed il paese si trasforma, cresce intorno al<strong>la</strong> Rocca fino<br />
a prendere le forme che ancora oggi gelosamente conserva. Passati i<br />
fasti del<strong>la</strong> transumanza e <strong>la</strong> benefica gestione dei Principi Colonna,<br />
Cervara di Roma, come tutti i paesi di confine, <strong>è</strong> sottoposta a violenze<br />
e a tentativi di conquista. Ci prova anche il famigerato brigante Marco<br />
Sciarra nel 1592, ma Cervara si risolleva anche questa volta.<br />
Caduti i feudi, caduto il Regno delle due Sicilie, caduto lo Stato del<strong>la</strong><br />
Chiesa sepolto sotto <strong>la</strong> breccia di Porta Pia, Cervara perde <strong>la</strong> sua funzione<br />
di paese cuscinetto, di fortezza di frontiera e, non rappresentando più<br />
un interesse primario, decade anche lei. Decade, ma non si arrende. A<br />
ri<strong>la</strong>nciar<strong>la</strong> ci pensa <strong>la</strong> cultura. Tra i primi ospiti stranieri, agli inizi del<br />
1800 arriva uno strano personaggio, Samuel Finley Breese Morse, pittore,<br />
inventore e storico statunitense trasferito a Londra. Si, <strong>è</strong> proprio lui,<br />
il padre del telegrafo elettromagnetico e dell’alfabeto Morse.<br />
Samuel Morse dà il via ad una lunga teoria di pittori, scrittori, poeti,<br />
scultori e umanisti vari che risalgono <strong>la</strong> valle dell’Aniene al<strong>la</strong> ricerca dell’ispirazione.<br />
Un miracoloso passaparo<strong>la</strong> che, nell’Ottocento, porta a<br />
Cervara il tirolese Giuseppe Antonio Kock, il romano Bartolomeo<br />
Pinelli, il francese Antoine Auguste Ernest Hébert che dipinge il celebre<br />
quadro ‘Les Cervaroles’, il pittore tedesco August Weckersser, che assiste<br />
all’incendio di Camerata e dal<strong>la</strong> tragedia trae ispirazione per un quadro<br />
famoso: ‘Brand im Sabinergebirge’ (Incendio nei monti del<strong>la</strong> Sabina).<br />
Nel secolo scorso dal<strong>la</strong> vicina Anticoli Corrado e dal mondo intero arrivano<br />
nomi illustri come Oscar Kokoschka, Luigi Pirandello, Ferruccio<br />
Ferrazzi e, negli anni a noi più vicini poeti come Giuseppe Ungaretti,<br />
Raphael Alberti, Elio Filippo Accrocca, Mario Lunetta e altri; tra i musicisti,<br />
un nome per tutti: Ennio Moricone che sul muro del<strong>la</strong> scalinata<br />
degli artisti, disegna un pentagramma con le prime note di un notturno<br />
per Cervara ‘…<strong>è</strong> una composizione che ho scritto in omaggio al<strong>la</strong> straordinaria leggerezza<br />
di questa cittadina…’. Poi pittori, tanti pittori: da Sante Monachesi<br />
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