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CRIMINI VAT

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elicottero. In più, spese accessorie non indifferenti fra le quali<br />

l’organizzazione dei servizi d’ordine e di sicurezza che implicavano<br />

spesso lo spostamento di specialisti da Roma, alle<br />

città visitate dal Papa.<br />

Ma non tutti, per fortuna, erano d’accordo<br />

sull’enorme sperpero di denaro che si verificava<br />

durante queste visite, ad esempio il vescovo di<br />

Udine Alfredo Battisti bloccò un invito al Papa<br />

appena seppe che il costo dell’operazione si<br />

aggirava sui 3 miliardi di lire (1.550.000 euro); il<br />

parroco di Basagliapenta (Udine), don Antonio<br />

Bellina rincarò la dose: «…spendere 3 miliardi di<br />

lire per inaugurare il duomo di Gemona, ricostruito<br />

dopo il terremoto, è un’assurdità dato che c’è<br />

ancora tanta gente che vive nelle baracche e tanti<br />

Don Antonio Bellina.<br />

giovani sono ancora disoccupati».<br />

Come abbiano visto, tutti questi spostamenti di<br />

papa Wojtyla più che un’opera di evangelizzazione furono un vero e<br />

proprio schiaffo alla miseria perché dissiparono un’enorme quantità di<br />

denaro pubblico, quindi anche nostro, che sarebbe potuto servire a<br />

migliorare le condizioni di vita di tanta gente bisognosa.<br />

Ma voglio chiudere il capitolo sui viaggi del Papa polacco con una<br />

considerazione sul tema della pace, così cara al Pontefice che la<br />

menzionava ogni qualvolta si recava in pellegrinaggio da qualche parte.<br />

Una cosa è certa: la pace tanto nominata da Giovanni Paolo 2° non<br />

era, in realtà, la fine delle guerre imperialiste e colonialiste poiché<br />

queste fanno comodo al Vaticano in quanto accrescono i capitali che<br />

questo ha investito in industrie che producono armamenti; il Papa<br />

agognava piuttosto la fine dei conflitti di classe cioè la fine della lotta<br />

dei popoli oppressi contro gli oppressori e la loro definitiva<br />

rassegnazione ad accettare lo sfruttamento capitalista. Questo voleva<br />

veramente Wojtyla; del resto è ampiamente dimostrato dai fatti enunciati<br />

in precedenza.<br />

E concludo dicendo che per voler veramente la pace occorre<br />

rimuovere le cause che generano i conflitti cioè le grandi<br />

disuguaglianze sociali, lo sfruttamento, le ingiustizie, la miseria, i<br />

privilegi, ma non a parole come fa il clero, bensì con i fatti.<br />

A questo punto abbiamo appurato che il Santo Padre Giovanni Paolo<br />

2° ha combinato diverse malefatte durante il suo pontificato, ma in<br />

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