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CRIMINI VAT

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della penisola (e anche al di fuori) furono istituiti dei ghetti simili a quello<br />

di Roma.<br />

Nel 1569 papa Pio 5° emanò una bolla che prescriveva l’espulsione<br />

degli Ebrei da tutte le terre dello Stato Pontificio escluso quelli che<br />

abitavano nei ghetti; in seguito papa Gregorio 13° nel 1577 istituì nel<br />

serraglio di Roma le cosiddette “prediche coatte”, ovvero prediche<br />

conversionistiche alle quali gli Ebrei erano obbligati ad assistere ogni<br />

sabato. Molte furono le conversioni strappate con la forza ed i bambini<br />

“rapiti” o “comprati” venivano battezzati ed istruiti al cattolicesimo<br />

poiché era proprio questo il sistema più rapido e sicuro adottato dalle<br />

perverse menti vaticane per convertire gli Ebrei; del resto nel 4° Concilio<br />

di Toledo fu decretato che «….i figli battezzati dai giudei, affinché non<br />

vengano travolti dagli errori dei genitori, siano separati dalla<br />

vicinanza di quelli e siano affidati ai monasteri o ai cristiani affinché<br />

ne traggano giovamento nei costumi e nella fede…».<br />

I cronisti dell’epoca ci fanno sapere che fra il 1636 e il 1790 a Roma si<br />

verificarono 2432 conversioni forzate e 196 fra il 1813 e il 1869. Ecco un<br />

esempio ben documentato: Giosuè Ascarelli, rabbino capo di Roma dal<br />

1600, venne segregato con tutta la sua famiglia per 43 giorni nella Casa<br />

dei catecumeni; esso e sua moglie Debora, nonostante le sofferenze,<br />

rifiutarono la conversione e vennero liberati, ma i loro quattro figli,<br />

Camilla di 12 anni, Belluccio di 8, Giuda di 6 e Marcello di 4, vennero<br />

costretti a convertirsi e furono sottratti ai genitori che non rividero più.<br />

Col trascorrere degli anni la popolazione del ghetto di Roma aumentò<br />

notevolmente, il muro di cinta fu ampliato, ci fu un<br />

po’ più di tolleranza verso di essi e certe limitazioni<br />

furono tolte. Nel 1656 l’epidemia di peste che colpì<br />

Roma falcidiò 1.800 Ebrei su 4.000, ma all’inizio<br />

del 18° secolo la popolazione era nuovamente<br />

aumentata arrivando a contare 7.000 unità. Ma il<br />

relativo benessere durò poco perché il 5 aprile del<br />

1775 papa Pio 6° emanò un infamante Editto sopra<br />

gli Ebrei facendo piombare il ghetto in un vero e<br />

proprio stato di polizia: venne revocata qualsiasi<br />

patente di commercio e si ebbe il ripristino di pene<br />

Papa Pio 6°<br />

severissime con la “galera e la confisca di tutti i<br />

beni ed altro beneplacito” per gli uomini e “tratti di<br />

corda, esilio ed altre pene più gravi” per le donne.<br />

Tutto finì nel 1798: con l’arrivo dell’esercito napoleonico a Roma, fu<br />

deposto papa Pio 6° e si spalancarono le porte del ghetto in nome della<br />

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