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<strong>Nel</strong> <strong>cerchio</strong> <strong>del</strong> <strong>Saggio</strong><br />
5000 volte il giorno. Desistemmo ben presto nell’impresa e non ci<br />
facemmo più vivi con lui. Quella fu la nostra prima esperienza.<br />
Ci fu poi il suo incaricato (khalifa), Aziz Efendi; anche lui una persona<br />
gentile, di buon carattere e molto scrupoloso, per di più.<br />
140<br />
- Hasıb Efendi era nato in Grecia, non è vero Efendim?<br />
- Sì, proveniva dal paese di Rum; da lì sono venuti grandi uomini,<br />
servitori <strong>del</strong>l’Onnipotente. Era di Salonicco. Ci sono molti<br />
signor nessuno che dicono di venire da Salonicco, ma sono tutt’altra<br />
cosa.<br />
- Anche Abdurrahman Efendi era di lì, Efendim.<br />
- Sì. Hasıb Efendi si commuoveva spesso. <strong>Nel</strong>la sua Via veniva<br />
data molta importanza a una particolare tecnica nelle sedute<br />
<strong>del</strong> dhikr 157 e al metodo <strong>del</strong>la disciplina ascetica. Praticavano il<br />
ritiro spirituale e seguivano una dieta molto severa. Restavano<br />
in segregazione 40 giorni, e davano molta importanza a questa<br />
pratica. Il nostro Maestro, invece, non n’era un gran sostenitore:<br />
quaranta giorni, per la vivificazione di un cuore (di questo punto<br />
qui) arido, affamato, non sono sufficienti. Diventavano così magri,<br />
da non riuscire nemmeno a tenere la testa dritta. Al mattino<br />
prendevano una zuppa senza sale né condimenti; la sera, 20 datteri<br />
stoppacciosi, insipidi, o uva secca, di pari quantità e appetibilità.<br />
Questa era la loro alimentazione ma, poi, bastavano due o<br />
tre giorni di pasti regolari per tornare ad essere quelli di prima.<br />
- A quel periodo risale anche una vostra opera di calligrafia islamica,<br />
non è vero Efendim?<br />
- Sì, ce n’occupammo ma l’impresa rimase a metà, incompiuta.<br />
Hamit Bey era un maestro veramente molto disponibile;<br />
se fosse stato un po’ più duro, però, forse avremmo imparato<br />
qualcosa. Come voto, egli dava sempre “buono”. Lavoravamo,<br />
sì, ma senza molte attese, senza entusiasmo. Chi vi si applica<br />
157 Si trattava <strong>del</strong>l’Hatm-i Hâgegan, in uso nella Tariqa Naqshband.