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Nel cerchio del Saggio

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<strong>Nel</strong> <strong>cerchio</strong> <strong>del</strong> <strong>Saggio</strong><br />

di tempo. A Mudanya presi congedo da lui, augurandogli buon<br />

viaggio. Il mio ricollegamento a lui avvenne nel 1956, ma anche<br />

nel periodo fra il 1950 e il 1956 mi recavo di tanto in tanto a fargli<br />

visita. In tutto quel tempo mai, nemmeno una volta, lo sentii<br />

offrirmi l’iniziazione.<br />

<strong>Nel</strong> 1956 mi recai a Malatya con tutta la famiglia, un viaggio<br />

che durò 15 giorni. Leggevo in continuazione il libro di Necip<br />

Fazıl: Bagliori dal Cerchio, e il mio interesse per il Tasawwuf<br />

cresceva. <strong>Nel</strong>lo stesso tempo, anche il mio amore per il Maestro<br />

aumentava in modo irresistibile, con le visite che gli rendevo di<br />

tanto in tanto.<br />

Di ritorno da quel viaggio, bruciavo dentro: «Voglio rivedere<br />

il Maestro; voglio il lavoro iniziatico». Allora, la sua dimora era il<br />

«Güllü Köşk», ad Erenköy; ci andai, ma non c’era ancora nessuno.<br />

Ogni mezz’ora ero di nuovo lì. Certo, questa è una mancanza<br />

di adab; in quell’occasione, però, non ci pensai. Così tornai a bussare<br />

alla sua porta sei o sette volte. Alla fine venni fatto entrare<br />

e fui onorato <strong>del</strong>la sua presenza. Come passa in fretta il tempo:<br />

mi sembra oggi. In quell’incontro mi venne raccomandato di fare<br />

attenzione ai sogni. Voleva sapere cosa avrei visto: se le mie capacità<br />

erano adatte per il lavoro Qadiri oppure per quello Naqshband.<br />

Quella notte stessa sognai un foglio di carta bianchissimo<br />

su cui era scritta, in nero, la parola: «Naqshband». In seguito a<br />

ciò, tornai a trovare la sua nobile persona. Fu benevolo nei miei<br />

confronti, e mi diede quel che cercavo.<br />

Naturalmente, anche l’influenza esercitata dalle grandi autorità<br />

spirituali è cosa ben diversa da ciò a cui la gente comune è<br />

abituata. Da quel momento il mio modo di vedere, la mia visione<br />

<strong>del</strong> mondo cambiarono. Le cose che amavo in precedenza mi divennero<br />

indifferenti. Gli amici, quelli con i quali ero solito mangiare<br />

e bere ogni giorno, furono tutti cancellati in un attimo. Né<br />

essi cercarono più questo povero in Allah, né io cercai loro.<br />

Anche l’economia spirituale è una altra cosa. C’era persino<br />

Bekir Hakki Efendi, un’importante figura di studioso a cui ero<br />

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