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Il Tasawwuf è un oceano<br />
però quello che bisogna ottenere a tutti i costi è la maturazione<br />
<strong>del</strong> cuore (lo indica con la mano); e se il cuore è maturo, allora non<br />
c’è posto né per le cricche né per i litigi fra Musulmani. Quanto<br />
sarebbe bello se tutti si perdonassero a vicenda!<br />
Supponiamo che ci sia un lavoro profittevole da fare. Non bisogna<br />
dire: «Efendim devo farlo io, ad ogni costo»; se c’è qualcuno<br />
che ne ha le capacità, lascialo a lui e tu, mettiti al suo servizio.<br />
In altre parole, la strada è chiara, evidente, ma percorrerla<br />
non è da tutti. Lo impedisce l’io, ad eccezione di chi prova veramente<br />
piacere nel Tasawwuf. Per questo bisogna incoraggiare a<br />
percorrere la Via, cominciando dall’educazione.<br />
- Efendim, Hadrat Sami Efendi svolse il suo incarico dopo un’epoca<br />
di grandi repressioni in Turchia. Cominciarono i ricollegamenti. Si potè<br />
finalmente parlare allora, di quei difficili momenti?<br />
- No, non si poteva. Era assolutamente impossibile, come<br />
se non avessimo vissuto quell’epoca; anzi, ci si preoccupava di<br />
prendere tutte le precauzioni possibili. Ci si muoveva con ordine<br />
ed attenzione. Ovunque ci riunissimo, ci separavamo a piccoli<br />
gruppi con molta, molta circospezione. C’era anzi una persona<br />
di qui, Ulvi Bey, che ci capitò d’incontrare poi a Samsun. Non era<br />
un confratello ma un Musulmano serio, tuttavia, che non perdeva<br />
una salat. Un giorno mi disse: «Sono convinto con tutto il<br />
cuore che Sami Bey è un Maestro che ha veramente raggiunto<br />
la perfezione (murshid-i kamil)». Gli chiesi, allora, come si fosse<br />
fatta questa convinzione. «Tutti vanno e vengono dalla prigione;<br />
solo lui, in questi venti di tempesta, zitto zitto manda avanti<br />
la sua nave. Questa non è cosa da tutti» fu la risposta; in essa,<br />
si nota la mancanza di ricollegamento con la nostra Via. Certo,<br />
muoversi con prudenza, sfuggire alla notorietà, sono cose molto<br />
importanti. Andare in prigione non è una virtù, il merito sta nel<br />
non andarci; ma, se è il destino a volerlo, allora è un’altra cosa.<br />
Ci sono uomini il cui eroismo è universalmente noto, che hanno<br />
conosciuto la prigione.<br />
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