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Nel cerchio del Saggio

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<strong>Nel</strong> <strong>cerchio</strong> <strong>del</strong> <strong>Saggio</strong><br />

voli di sé stessi e di tutto il Creato (mulk). Egli ha insegnato loro<br />

che non c’è altro all’infuori di Lui, sia in cielo sia in terra. È Lui, e<br />

nessun altro, Che dà e trattiene, fa muovere e arresta, conosce il<br />

valore d’ogni cosa e non lascia in pace, comanda ed assoggetta ai<br />

Suoi comandi, e Che annienta.<br />

Le genti <strong>del</strong> Tasawwuf si prodigano per diffondere intorno a<br />

loro i benefici materiali e spirituali di cui sono in possesso, per<br />

dare conforto e pace alla gente. Esse accumulano beni, preziosi<br />

come prede di guerra, per poi distribuirli. Ricevono tesori dalla<br />

misericordia e sovrabbondanza <strong>del</strong>la grazia di Allah (sia santificato<br />

il Suo Nome), li accumulano e li distribuiscono fra i poveri,<br />

i bisognosi, chi si trova in difficoltà; li regalano. Pagano i debiti<br />

dei debitori che non riescono a farvi fronte. Essi sono sultani, ma<br />

non di questo mondo. I sultani di questo mondo, infatti, amano<br />

calarsi sui tesori come uccelli da preda; non amano, però, distribuirli».<br />

Da Alâuddin al-Attar (q.s.), come racconta Muhammad Pârisâ<br />

(q.s.):<br />

«Lo scopo <strong>del</strong>le pratiche di mortificazione <strong>del</strong>la carne consiste<br />

nello strappare l’anima dagli attaccamenti materiali, indirizzandola<br />

verso il mondo <strong>del</strong>lo Spirito. Il metodo iniziatico, invece,<br />

mira ad eliminare gli ostacoli costituiti dagli attaccamenti terreni<br />

che si presentano lungo la via che conduce ad Allah, mediante<br />

l’autodisciplina e gli sforzi <strong>del</strong> discepolo».<br />

Dall’esame di quest’affermazione emerge che, se un attaccamento<br />

di qualunque genere si presenta di fronte al murid (discepolo)<br />

ed egli s’avvede che non fa presa sul suo cuore, esso non<br />

costituisce un ostacolo; ma se si accorge di provare un’attrazione,<br />

un desiderio, significa che quell’attaccamento l’ha afferrato<br />

alle gambe impedendogli di proseguire. Quando gli offrivano in<br />

dono una camicia nuova, il nostro maestro Hadrat Bahâ al-Din<br />

Naqshband la indossava dicendo: «Questa camicia è <strong>del</strong> Tale»,<br />

per sottolineare la precarietà <strong>del</strong>la sua situazione.<br />

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