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<strong>Nel</strong> <strong>cerchio</strong> <strong>del</strong> <strong>Saggio</strong><br />
- Il Musulmano deve saper valorizzare la sua giornata, ventiquattr’ore<br />
su ventiquattro. Ogni istante <strong>del</strong>la vita viene una volta<br />
sola. Tutto va fatto in modo regolare, programmato. Ci si deve<br />
alzare al tempo stabilito così come, anche, coricare, ricevere ospiti,<br />
fare visite... se ci si comporta così, nella propria vita ogni cosa<br />
finisce per occupare il suo giusto posto in modo naturale. Quante<br />
cose si possono fare nelle ventiquattro ore, allora, quante cose!<br />
Si può trovare il tempo per fare la salat, com’anche per altri atti<br />
di devozione, recitare gli awrad, leggere il Corano, far visita a un<br />
amico o conoscente e riceverne; tutto, secondo orari ben precisi.<br />
Non c’è niente che non si possa fare, nell’arco <strong>del</strong>la giornata; basta<br />
non sprecare il proprio tempo. L’uomo, però, è diventato così<br />
dispersivo, disorganizzato, da non riuscire a concludere niente.<br />
Se la persona non impone alla propria nafs la disciplina <strong>del</strong> rispetto<br />
degli orari, ogni suo lavoro resta a metà. Purtroppo i Turchi<br />
non sono affidabili per quanto riguarda la puntualità, non<br />
hanno regole. Una volta, questo era motivo di dispiacere per noi;<br />
quando un non Musulmano (un rum 216 o un armeno) ci davano<br />
un appuntamento, guardando la porta a quell’ora esatta li vedevamo<br />
entrare. È vero che, trattandosi di affari, venivano per<br />
il proprio tornaconto; però, erano comunque di parola. I Turchi<br />
purtroppo, se musulmani, quando promettono qualcosa non<br />
sempre poi mantengono. <strong>Nel</strong>l’Hijaz, poi, non succede nel modo<br />
più assoluto. Fissate un orario e li vedete arrivare cinque ore<br />
dopo, oppure semplicemente non vengono. Non hanno senso di<br />
responsabilità; invece, la parola data è un pegno. L’uomo deve<br />
mantenere le promesse, se vuole trarne profitto.<br />
Per venticinque anni abbiamo avuto il privilegio <strong>del</strong>la familiarità<br />
con l’augusta persona <strong>del</strong> nostro Maestro, ed abbiamo avuto<br />
modo di constatare che non è mai venuto meno agli impegni presi,<br />
nemmeno una volta. Data l’età, avrebbe potuto trovare ogni<br />
genere di scuse, e invece era d’una puntualità scrupolosa. Ecco<br />
216 Rum: persona d’origine greca.<br />
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